Red Dead Redemption, Cantamessa torna a parlare del primo capitolo

Dove la Leggenda è iniziata: Red Dead Redemption

Chi non ricorda Red Dead Redemption? Tra i migliori titoli in assoluto nella line-up di Sony PlayStation 3 e Microsoft Xbox 360, il primo capitolo della leggendaria serie RockStar, in salsa Western, ha praticamente riscritto le regole dei giochi Open World, forse ancor di più di quanto abbia fatto Grand Theft Auto.

Prima di Red Dead Redemption, non esisteva gioco nel quale poter prendere un cavallo ed affrontare (rigorosamente in terza persona) sterminate praterie, a caccia di gringos spietati e pericolosi. Sembra incredibile, a pensarci oggi, che nessuno ci abbia mai pensato davvero, a quei tempi, no? Il successo di Red Dead Redemption non è certo da ricercare, esclusivamente, nella sua mancanza di concorrenti. Il gioco è stato un vero capolavoro, con ambientazioni da sogni e personaggi leggendari.

Lead Designer e sceneggiatore di Red Dead Redemption, Christian Cantamessa è tornato di recente a parlare del primo capitolo della serie RockStar, in particolare svelando una curiosità sul finale.

 

ATTENZIONE: SPOILER gigantesco in arrivo (relativo al PRIMO capitolo, non al secondo). Se non avete ancora finito RDR su Ps3 o Xbox 360, smettete immediatamente di leggere.

Avete deciso di continuare, bene! Dicevamo, quindi, Cantamessa è tornato sul finale di Red Dead Redemption, in occasione di un'intervista recente, spiegando che la morte di John Martson (il protagonista), ha rappresentato un vero dilemma per gli sviluppatori. Come far morire John e poi permettere ai giocatori di affrontare l'End-Game? Anziché trovare soluzioni assurde, per giusitficare la resurrezione di John, RockStar ha deciso di dare ai giocatori la possibilità di controllare il figlio (ormai cresciuto), per portare a termine - o semplicemente per andare in giro senza meta - tutte le eventuali missioni lasciate in sospeso. La decisione, secondo Cantamessa, ha dimostrato come RockStar sia una Software House con le p***e (parole sue, non nostre!). Nonostante l'introduzione del figlio abbia portato dei costi superiori, per poter registrare nuove sessioni di doppiaggio (tutti gli NPC non avrebbero dovuto più salutare "John", per ovvie ragioni), RockStar ha alla fine optato per questa decisione, in nome del realismo. Una scelta sicuramente da applaudire.