Attrice conosciuta e apprezzata in tutto il mondo, ha lavorato con i più importanti registi nazionali e internazionali, vincendo numerosi premi cinematografici
Attrice conosciuta e apprezzata in tutto il mondo, ha lavorato con i più importanti registi nazionali e internazionali, vincendo numerosi premi cinematografici Prima modella e poi attrice, Valeria Golino ha iniziato la sua carriera da giovanissima, collezionando, negli anni, ruoli di magistrale bellezza e profondità d'animo. Nonostante l'oggettiva difficoltà nel redigerne un elenco, molte scene dei suoi film sono diventate dei cult, imprimendosi nella memoria degli spettatori di tutto il mondo.
Già nel primo film che la vede come protagonista, Piccoli fuochi (1985) di Peter del Monte, memorabile è la scena in cui Tommaso, bambino di 6 anni, gioca con la sua macchinina sulle cosce nude di Mara, la sua giovane baby sitter. In questa breve scena è racchiuso il profondo senso di tutta la pellicola: Tommaso è un bambino poco seguito dai suoi genitori e per questo molto legato alla sua tata, alla quale chiede addirittura di sposarlo, in un gioco di affetti teneri e allo stesso tempo spaventosi che porterà il piccolo Tommaso a fantasticare sulla morte del fidanzato di Mara. Il ruolo di Mara farà guadagnare alla Golino il Globo d'Oro come miglior attrice rivelazione.
L'anno successivo, nel 1986, è la volta di Storia d'amore di Francesco Maselli film per il quale la Golino vince il premio per la miglior interpretazione femminile alla Mostra del Cinema di Venezia e il Ciak d'Oro come miglior attrice protagonista. Nel film la Golino interpreta Bruna, giovane ragazza che vive del suo umile lavoro in una borgata romana e che conosce prima Sergio e poi Mario, due ragazzi che, volendole restare entrambi accanto, si adattano ad una strana relazione a tre. Bruna, sentendosi man mano sempre più esclusa dal forte legame che si crea tra i due ragazzi, arriverà, nella scena più drammatica del film, a lasciarsi cadere dal terrazzo della sua abitazione.
Trasferitasi negli Stati Uniti dall'1988 al 2000, frutto del periodo in cui la Golino ha vissuto a Los Angeles sono film come Rain Man – L'uomo della Pioggia (1988) di Barry Levinson e Hot Shots (1991) di Jim Abrahams. Di quest'ultimo, film parodia dei titoli più famosi di quegli anni, è oramai cult la scena musicale accompagnata da “Only You” in cui la Golino e Charlie Sheen interpretano, in un susseguirsi serrato, i protagonisti di film come Top gun, Via col vento, Rocky e Superman.
Ruolo di sensazionale bellezza è poi quello di Grazia nel film Respiro di Emanuele Crialese del 2002 che le è valso il Nastro d'Argento come miglior attrice protagonista. Ambientato sull'isola siciliana di Lampedusa, il film racconta di Grazia, moglie di un pescatore e madre di tre figli, che, incapace di adattare il suo spirito libero alle convenzioni culturali del posto in cui vive, si comporta in modo strano agli occhi di tutti. In realtà i suoi continui sbalzi di umore e i suoi gesti eclatanti sono soltanto la rappresentazione della disobbedienza ad un ruolo e ad una posizione che le stanno stretti. Punto più alto e rappresentazione più chiara del tema del film è la scena in cui Grazia decide di liberare tutti i cani randagi dall'angusto canile dove sono rinchiusi. I cani, finalmente liberi, corrono per le strade, ma ben presto vengono fermati e uccisi a colpi di fucile. L'ordine viene così ristabilito. Allo stesso modo, Grazia tenterà la fuga quando tutti gli abitanti decideranno di mandarla a Milano in una casa di cura psichiatrica. Ma come si può fuggire da un'isola? Per diversi giorni Grazia si nasconderà in una grotta, aiutata dalla complicità di suo figlio Pasquale, ma ben presto, dopo averla creduta morta, i suoi compaesani la ritrovano.
Altro importante personaggio interpretato dalla Golino è Lupe, la prima moglie di Diego Rivera in Frida, film biografico sulla pittrice messicana Frida Khalo del 2002, diretto da Julie Taymor. Di particolare intensità è la scena in cui Lupe, ubriaca e infelice, alle nozze di Frida e Diego, fa una scenata all'ex marito, denigrando Frida per il difetto fisico che la rendeva caludicante. Tutta la rabbia, la gelosia, vengono tirate fuori in una prova attorica di grande intensità. Le due donne finiranno poi per diventare confidenti, condividendo il sentimento d'amore e odio per un uomo poco fedele e difficile quale era Diego Rivera.
Nel film La guerra di Mario (2005) di Antonio Capuano la Golino interpreta il ruolo di Giulia che insieme a suo marito Sandro prende in affido Mario, un ragazzino difficile. Vincitrice del David di Donatello come miglior attrice protagonista, la Golino emerge nelle scene in cui accontenta e asseconda Mario, nel tentativo di legarlo a sé. Film importantissimo per le delicate tematiche legate all'affidamento dei minori, che mostra due facce complementari di Napoli, una benestante e l'altra disperata e criminale.
Altra scena importante nella carriera della Golino è quella nel film Caos Calmo (2008) di Antonello Grimaldi. Qui Valeria interpreta il ruolo di Marta, cognata del protagonista Pietro. Dopo la morte di sua moglie, Pietro si chiude in un suo personale e pacato dolore, dimensione spesso rotta da Marta che gli ricorda il vecchio amore che li ha uniti. Famosa è la scena in cui Marta cerca di togliere una piccola macchia dal colletto della camicia di Pietro, prima con la saliva e poi spruzzandogli addosso l'acqua da una bottiglietta. Una scena che fa sorridere del dolore e che si chiude con un tenero abbraccio.
Del 2014 è invece Il capitale umano di Paolo Virzì, film liberamente tratto dal romanzo omonimo di Stephen Amidon. Nella complessa vicenda articolata in capitoli che prende il via dalla morte di un ciclista per mano di un pirata di strada, la Golino interpreta il ruolo di Roberta, moglie di un agente immobiliare, incinta di due gemelli e matrigna di Serena. E' proprio con quest'ultima che la Golino ci regala le scene migliori, come quella, a ridosso del finale, in cui Serena, visibilmente scossa da un segreto che non vuole confessare, si abbandona tra le braccia di Roberta. Anche per questo ruolo la Golino si aggiudica il David di Donatello come miglior attrice non protagonista.
Gli ultimi due film, entrambi del 2015, nei quali ha recitato Valeria Golino, sono Il nome del figlio di Francesca Archibugi e Per amor vostro di Giuseppe M. Gaudino. Il primo è una commedia corale che mostra un gruppo di amici, riuniti a cena, che si trovano a discutere del nome scelto da due di loro per la nascita del loro bambino. La Golino interpreta Betta, sorella del futuro padre, portatrice di un equilibrio delle parti che viene man mano a mancare. Il secondo ha come protagonista Anna Ruotolo, donna con una vita grigia e vuota, che dà una svolta alla propria routine cominciando a lavorare come gobbista per una fiction televisiva. Innamoratasi di Michele, protagonista della fiction, Anna comincia a trasformare la sua vita. Memorabile la scena in cui Anna, imprigionata in un mondo in bianco e nero, si affaccia al balcone di casa, unico posto da dove il panorama si vede a colori. Ancora una volta, con questo film, Valeria Golino si aggiudica la Coppa Volpi a Venezia per la migliore interpretazione femminile, riconfermando le sue doti da grandissima attrice.