10 motivi per rivedere Assassinio sull’Orient Express

Un classico intramontabile, il “giallo” per antonomasia: Assassinio sull’Orient Express è imperdibile sia per i principianti che per gli amanti del genere.

Agatha Christie e i suoi romanzi hanno alimentato l’industria cinematografica di veri e propri classici e capolavori del genere “giallo” e per la maggior parte curati nella regia da Alfred Hitchcock. Il giallo è ben diverso dai moderni thriller, dove l’introspezione e l’analisi psicologica dei personaggi ha un ruolo preponderante sulle dinamiche della vicenda e sull’individuazione dell’assassino.

Uno dei gialli di Agatha Christie  più “riprodotti” sul grande schermo è Assassinio sull’Orient Express di cui si ricorda la prima messa in scena nel 1974 per la regia di Sidney lumet e con un cast di eccellenza con Albert Finney, Sean Connery, Lauren Bacall, Ingrid Bergman. Il film è stato riproposto nel 2001 con Alfred Molina e più recentemente per la regia di Kenneth Branagh con Johnny Depp, Michelle Pfeiffer, Josh Gad e il regista stesso. L’edizione che vale la pena rivedere, sia per i cinefili che per i neofiti, è senz’altro quella del 1974 per ben dieci buoni motivi:

  1. Il cast stellare da Albert Finney a Sean Connery, da Lauren Bacall a Ingrid Bergman che hanno saputo rendere anche la caratterizzazione “macchiettista” espressa nel romanzo di Christie;

  2. la regia accorta di Sidney Lumet;

  3. la trama e l’intrigo avvincente;

  4. i costumi e la fotografia;

  5. la colonna sonora;

  6. la resa della suspense e della sospensione dalla realtà;

  7. il finale a sorpresa (nonostante la trama sia arcinota, si rimane sempre sorpresi dalla resa scenica);

  8. per la capacità di aver stabilito dei canoni stilistici nella resa cinematografica del genere “giallo”;

  9. è un classico iconico del cinema, nonostante le “lacune” in parte dovute anche alla mancanza dell’attuale tecnologia;

  10. la semplicità, la linearità e la totale assenza di effetti speciali.

Ecco la trama per i pochi che non conoscono o non hanno mai letto il romanzo di Agatha Christie (che in tutto il mondo ha venduto ben oltre 2 miliardi di copie dei suoi romanzi). Il noto investigatore belga Hercule Poirot viaggia sul treno Orient Express, che percorre la tratta Instabul – Trieste - Calais. Durante il viaggio in Jugoslavia il treno resta bloccato a causa della neve e uno dei passeggeri, il Signor Ratchett, viene ucciso con una dozzina di pugnalate. Poirot decide di indagare e tramite le sue intuizioni capisce che la vittima è un noto criminale, il cui vero nome è Cassetti, che molti anni prima aveva rapito e ucciso una bambina americana. Tramite le sue indagine Poirot dimostra che tutti i passeggeri sono coinvolti poiché hanno deciso di vendicarsi dell'omicidio della bambina colpendo ognuno con una coltellata il criminale. Svelata la congiura, accade l’imprevisto: contrariamente ad ogni possibile e stereotipata previsione, Poirot che ha dedotto tutto, ma non ha prove materiali decide di non parlare e di lasciare impuniti gli assassini di Ratchett, la vittima che è però un assassino seriale, un mostro, un rapitore e torturatore di bambini. Vendetta o giustizia privata è fatta.

E anche se il finale è stato svelato vale sempre la pena rivedere Assassinio sull’Orient Express.