Regista simbolo della critica all’America, Michael Moore è autore di film memorabile. Ecco 3 suoi film provocatori.
L’americano che forse più di ogni altro ha espresso critiche fra le più feroci alla società e all’economia degli Stati Uniti d’America: il regista, attore, sceneggiatore e autore Michael Moore. Vincitore di premi e riconoscimenti di altissimo livello, Moore ha diretto alcuni dei lavori più significativi degli ultimi quindici anni, con uno stile in grado di mischiare elementi cinematografici puri ad altri presi in prestito da altri stili, come il documentario.
Fra i suoi lavori più riusciti è senz’altro da citare “Bowling a Columbine”, del 2003, con il quale ha vinto l’Oscar per il miglior documentario. Tematica quanto mai attuale, dal momento che si tratta dell’uso e della diffusione degli armi da fuoco in America.
Poi “Fahrenheit 9/11” del 2004, film documentario vincitore della Palma d’Oro al Festival di Cannes che tratta degli attentati dell’11 settembre e del potere politico statunitense in quel periodo.
Infine “Capitalism: a love story” (2009), presentato anche a Venezia, incentrato sul funzionamento dell’economia mondiale e sulla crisi finanziaria dei mutui sub prime.