Antonio Albanese, tra i maggiori comici e sceneggiatori italiani, raccontato attraverso le sue battute tratte dai suoi più celebri personaggi.
C'è il figlio del benzinaio che si droga. Lo vogliamo aiutare? Vogliamo dargli della droga? (Alex Drastico); Ti devo dire due parole, sono solo due parole che escono dal cuore: la prima è TI la seconda è AMO (Epifanio); L'esistenza dei giovani, benché discutibile, è purtroppo inevitabile (Mino Martinelli); Le fiamme del dolore divampavano alimentate dalla disperazione cosmica (Frèngo); Le ho portato la cura omeopatica del nostro paese: eternit! (Ivo Perego) …
Queste sono solamente alcune delle miriadi di battute divenute cult nelle interpretazioni dei personaggi demenziali, a tratti malinconici, del poliedrico Antonio Albanese.
Dopo la formazione alla Scuola milanese d'arte drammatica Paolo Grassi, Albanese scopre la sua vera indole convergendo nella comicità dei cabaret e dello Zelig, che gli servono da gavetta per poi raggiungere il successo in programmi cult degli anni '90 quali Mai dire gol e Mai dire lunedì.
L'attore, sceneggiatore, doppiatore, cabarettista e regista porta in scena lo specchio della nostra società, dando vita a maschere dai tanti dialetti e dalle classi sociali più disparate che con le loro battute e le loro caratterizzazioni sono divenute punti fermi per diverse generazioni.
Qualche esempio? Frengo, telecronista-ballerino ultrà del Foggia, con la passione per Zeman e la filosofia, Pier Piero, interista gay giardiniere presso casa Berlusconi, Pier Peter, economista innamorato del Milan dei tempi di Gattuso, fino ad arrivare al suo esordio con Uomo d’acqua dolce (1996) di cui è regista ed interprete con il timido Epifanio e la sua piantina di valeriana che non abbandona mai come Linus con la sua copertina, per poi riapprodare alla comicità trash con Cetto la Qualunque, l'amato personaggio del politico-imprenditore super corrotto, sessista, ignorante lanciato ai tempi di Non c'è problema, ma divenuto famoso insieme alla Gialappa's e ritornato sul grande schermo con Qualunquemente (2010) ed il sequel Tutto tutto niente niente (2012).
Facendo una rapida ricerca su internet, non è difficile scovare pagine social dedicategli, video in cui i suoi comizi vengono messi a confronto con quelli dei nostri politici attuali, senza dimenticare le sue frasi/slogan tra cui Francamente, 'ntu culu a...!; Cazzu cazzu iu iu!; Have no dreams, ma mi piace 'u pilu!, fino al tormentone Chiu pilu ppe tutti. La frase tornata più attuale? Il ponte si farà! E se non basta il ponte faremo un tunnel, perché un buco mette sempre allegria!.
Dopo aver fatto coppia con Carlo Verdone nei panni del depresso attore teatrale Yuri Pelagatti in L'abbiamo fatta grossa (2015), non resta che attendere le battute del suo nuovo film A casa che lo vede sceneggiatore, attore e regista (a distanza di 13 anni dalla sua ultima volta), in cui tratta il tema delicato e attuale dell'immigrazione con toni scanzonati e ironici, partendo dall’idea che [ ]...se tutti riportassero un migrante a casa il problema sarebbe risolto!
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