Gli anni settanta del cinema britannico: fra tagli di budget, critica e censura stringenti e film scandalo che hanno segnato la storia del cinema con uno sguardo amorale.
Gli anni settanta sono stati probabilmente il periodo più difficile per il cinema britannico, sospeso fra i vigorosi tagli di budget dovuti al periodo di recessione che colpì l’isola e la morsa della censura benpensante ancora intrisa del lascito moralistico vittoriano.
Tuttavia, malgrado le difficoltà, in questo periodo sono stati girate alcune pellicole che ancora oggi farebbero scandalo e che certamente allora scossero le corde di una società piccolo-borghese che ancora non aveva completamente accettato i cambiamenti della rivoluzione sessuale e dei movimenti sociali. Società inibita che non riusciva allo stesso tempo a spiegarsi l’aggressività gratuita che imperversava negli stadi di calcio e nelle periferie dismesse delle città. Il film che meglio fotografa e predice il modo di vivere anomico e nichilista che di lì a poco avrebbe caratterizzato buona parte del mondo occidentale è di sicuro ‘Arancia meccanica’ di Kubrik del 1971. Alla fortunata pellicola si possono certamente aggiungere ‘I Diavoli’ di Russell (1970) e ‘Cane di paglia’ di Peckinpah (1971). Produzioni meno fortunate furono invece ‘Lo sterminatore di vampiri’ e ‘The wicker man’.