5 film su Sigmund Freud

Sigmund Freud è, come tutti sanno, il padre della psicanalisi, famoso anche per essere uno dei personaggi più discussi di tutto il '900. Ecco alcuni dei film che in qualche modo hanno tratto ispirazione proprio da Freud.

"A Dangerous Method", film del del 2011, per la regia di David Cronenberg e interpretato da Michael Fassbender, Keira Knightley, Viggo Mortensen, Vincent Cassel e Sarah Gadon. Il film è ambientato tra Zurigo e Vienna, siamo nel periodo della Prima Grande Guerra e  il riferimento è chiaramente quello relativo alla vita del grande Freud. I protagonisti sono Carl Gustav Jung, uno psichiatra che vive una relazione con la giovane Sabina Spielrein, tra lei e l'uomo però c'è proprio lo stesso Freud. Al menage a trois prende parte anche Otto Gross, un paziente che ha particolari attitudini sessuali.

"Freud, passioni segrete", del 1962, diretto da John Huston e nel cast vi erano Susannah York, Montgomery Clift, Susan Kohner e Larry Parks. Siamo nel 1885. Freud è un medico di neurologia presso un ospedale di Vienna. Accanto a lui, il dottor Breuer e ad incoraggiarlo e  sostenerlo, la moglie, Martha Bernays. Freud fa ricorso all'ipnosi per curare una donna, Cecil Koertner, affetta da nevrosi e immobilizzata negli arti inferiori in seguito alla perdita del padre. La donna, sotto ipnosi rivela un amore inestuoso per il padre. Freud sdegnato per quanto ha scoperto decide di interrpompere le sedute.

"Tutta colpa di Freud", del 2014, interpretato da Marco Giallini, Anna Foglietta, Vittoria Puccini, Claudia Gerini, Vinicio Marchioni, Laura Adriani , Daniele Liotti Alessandro Gassmann ,Edoardo Leo, Giulia Bevilacqua, Dario Bandiera solo per citarne alcuni. La sceneggiatura è quella di Paolo Genovese e il tema centrale una famiglia che appare perfetta, il padre di tre figlie alle prese con le loro vite assurde e continuamente coinvolte in storie che poi finiscono.

Un altro affermato regista che nel corso della sua carriera cinematografica, più volte si è ispirato a Freud è senza dubbio il grande Woody Allen. Per indicare uno dei suoi numerosi film, ci sarebbe ad esempio "Io e Annie", del 1977, nel quale porta sullo schermo proprio il personale inconscio, le fobie e nevrosi di un uomo che rappresenta la fragilità tipica dell'era contemporanea e soprattutto dell'animo umano dinanzi all'amore. I suoi protagonisti hanno le sue stesse paure e debolezze, sono la proiezione di sè sullo schermo.

"L'altro delitto" di Kenneth Branagh del 1991, nel quale proprio sotto ipnosi una donna rivela di aver commesso un omicidio circa quaranta anni prima. A seguire le indagine vi è uno psicanalista in realtà radiato dall'albo poiché intratteneva relazioni a sfndo sessuali con le proprie pazienti. Ad occuparsi delle sedute di psicoanalisi della donne troviamo un bravissimo Robin Williams.