5 migliori sceneggiatori italiani anni settanta

Gli anni Settanta sono considerati il periodo d’oro della commedia all’italiana: l’umorismo e la battuta sempre pronta hanno permesso la realizzazione di grandi film. Scopriamo insieme di più.

Il regista più famoso del cinema italiano è Luchino Visconti (1906-1976). Autore di “La terra trema” (1948), “Rocco e i suoi fratelli” (1960) e di “Il Gattopardo” (1963) ha scritto una pagina della storia d’Italia. La sua sensibilità gli ha permesso di evocare personaggi del passato con quella delicatezza nella scelta degli attori e soprattutto delle attrici. Da Claudia Cardinale (Angelica in “Il Gattopardo”) ad Alida Valli (contessa Livia Sarpieri in “Senso”).

Altro pilastro del cinema italiano è stato il maestro Federico Fellini (1920 – 1993), capace di vivere a pieno il passaggio dal cinema in bianco e nero a quello a colore. È divenuto famoso per “8 ½” (1963), realizzando successivamente capolavori di sceneggiatura come “Roma città aperta” (1945, insieme a Roberto Rossellini) e “La dolce vita” (1960) con la collaborazione di Federico Fellini.

Roberto Rossellini (1906 – 1977), dopo la realizzazione di “Roma città aperta” comincia all’inizio degli anni ’50 la collaborazione con la bellissima Ingrid Bergman con la quale realizza “Stromboli terra di Dio” e “Europa ‘51”.

Pier Paolo Pasolini (1922 -1975), è il protagonista indiscusso del panorama italiano di quegli anni, sia come autore letterario sia come regista cinematografico. Soprattutto negli ultimi anni, dopo il successo di “Edipo re” (1967) e “Medea” (1970), ha realizzato la trilogia della vita: “Il Decameron” (1970), “I racconti di Canterbury” (1972) e “Il fiore delle Mille e una notte (1974).

Assistente di Pasolini sul set di “Accattone” (1961), Bernardo Bertolucci (nato nel 1940) dedicherà alla carriera di regista e sceneggiatore di documentari e film, il più importante dei quali è “Ultimo tango a Parigi” (1972).