L’attore americano vanta una gloriosa carriera nel mondo del cinema al fianco di famosi registi che hanno trovato dei ruoli adatti all'attore.
Samuel L. Jackson è nato a Washington il 21 dicembre 1948. È un attore, doppiatore e produttore cinematografico americano. Agli inizi della carriera ha lavorato con Bruce Willis, per esempio in “Pulp Fiction”(1994), ricevendo per questa interpretazione una nomination all’Oscar al miglior attore non protagonista; “Die Hard – Duri a morire”(1195) e in seguito è apparso anche in “Unbreakable – Il predestinato”(2000).
Ha preso parte a numerosi film di successo, ma in genere il pubblico del grande schermo lo associa ai film diretti da Quentin Tarantino e Spike Lee. Con Lee ricordiamo “Fa’ la cosa giusta” (1989), “Mo’ Better Blues” (1990), “Jungle Fever” (1991), “Oldboy” (2013) e “Chi-Raq” (2015). Con Tarantino ricordiamo il già citato “Pulp Fiction” (1994), “Jackie Brown” (1997), “Django Unchained” (2012) e “The Hateful Eight” (2015), mentre è apparso per uno speciale cameo in “Kill Bill vol. 2” (2004) ed è la voce narrante in “Bastardi senza gloria” (2010).
L’attore americano ha vestito i panni di due diversi ruoli di rilievo:
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Il Maestro Jedi Mace Windu nella trilogia prequel di “Guerre stellari” e il direttore dello S.H.I.E.L.D. Nick Fury nel Marvel Cinematic Universe.
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Jackson appare in un ruolo minore nella pellicola diretta da Milos Forman: “Ragtime” (1981). Dopo tali esperienze positive, si trova ad interpretare dei ruoli minori.
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Si riscatterà grazie al regista Spike Lee, dopo “Fa’ la cosa giusta” (1989), e “Mo’ Better Blues” (1990), appare in “Jungle Fever” (1991), in cui veste i panni di un tossicodipendente e si aggiudica un premio speciale (istituito appositamente) come miglior attore non protagonista al Festival di Cannes.
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Dopo il successo di “Jungle Fever” inizia a collaborare con grandi registri che gli affidano ruoli importanti in film di rilievo come “Quei bravi ragazzi” (1990) di Martin Scorzese e in “Jurassic Park” (1993) di Steven Spielberg.
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Nel 1994 arriva la definitiva consacrazione con “Pulp Fiction” di Quentin Tarantino, interpretazione per cui ottiene una nomination all’Oscar.