Allegro non troppo, il primo film con Angela Finocchiaro

Come non ricordarsi della risposta italiana al Fantasia di Walt Disney?

 In un ironico confronto con il classico dell'animazione made in U.S.A., Bruno Bozzetto ha riunito, negli anni Settanta, un gruppo di animatori, tra i quali Guido Manuli, Giuseppe Laganà e lo stesso regista, per realizzare i disegni e le storie destinate ad accompagnare la musica. A ricomporre i vari inserti musicali provvede, invece, un film-cornice ambientato in un teatro senza pubblico e girato in bianco e nero (per accentuare il contrasto con i coloratissimi disegni). In questa cornice, un presentatore fa sequestrare decine di vecchiette elegantemente vestite per formare l'orchestra, mentre il direttore libera il disegnatore dalle sue catene (letteralmente) per far l'animazione in tempo reale. Tra una Danza Slava n° 7 e un Valzer triste di Sibelius, c'è il tempo per qualche gag comica, un charleston e perfino una storia d'amore nata tra il disegnatore e la donna delle pulizie. Non tutti sanno che in mezzo all'orchestra di vecchiette c'è una poco più che ventenne Angela Finocchiaro, allora già attrice teatrale nella compagnia Quelli di Grock di Milano, fondata da Maurizio Nichetti, il pantomimico disegnatore di Allegro non troppo. È proprio nei primi film dello lo stesso Nichetti che la Finocchiaro ottiene i primi ruoli come attrice cinematografica, nella fattispecie in Rataplan (1979) e Ho fatto splash (1980). Con due David di Donatello vinti, una lunga e variegata carriera cinematografica e televisiva, la Finocchiaro non ha mai abbandonato l'amore per il teatro, portandola attualmente a recitare nella pièce Calendar Girls.