Amarcord: analisi completa

È una stupenda pellicola cinematografica diretta da Federico Fellini

Il film Amarcord è stato prodotto nel 1973; l’opera cinematografica è stata diretta da Federico Fellini. Il lungometraggio è di genere drammatico, commedia, fantastico e commedia; ed ha una durata di 127 min. La notorietà di questa pellicola è tale che il medesimo titolo Amarcord, univerbazione dalla frase nel dialetto romagnolo “a m’arcord” (“io mi ricordo”). Esso è diventato un apposito neologismo della lingua italiana, con il significato di rievocazione in chiave nostalgica.

Il film è uscito nelle sale italiane nel mese di dicembre 1973; è stato poi presentato fuori concorso al Festival di Cannes 1974. La pellicola cinematografica, la cui locandina e i titoli di testa sono stati realizzati dal grafico americano John Alcorn, è stata selezionata tra i 100 lungometraggi italiani da salvare.

La storia narrata nel film è ambientata dagli inizi della primavera del 1932 a quelli della primavera del 1933, nella città di Rimini (onirica ricostruita a Cinecittà, nello stesso modo in cui il regista la ricordava in sogno). Racconta la vita nell’antico borgo (oppure e’borg, nel modo in cui a Rimini conoscono il quartiere di San Giuliano) e dei suoi caratteristici abitanti: le adunate del “sabato fascista”, le sagre paesane, i signori di città, la scuola, i negozianti, la donna procace e tanto altro ancora.

Gli interpreti e personaggi del film Amarcord sono i seguenti:  Bruno Zanin (Titta); Armando Brancia (Aurelio, il padre di Titta); Pupella Maggio (Miranda, la madre di Titta); Giuseppe Ianigro (Il nonno di Titta); Nando Orfei (Lallo, detto "Il Pataca", lo zio di Titta); Stefano Proietti  (Oliva, il fratello di Titta); Magali Noël, con il nome Magali' Noel (Ninola "La Gradisca").