Forse non tutti sanno che un biopic è un genere cinematografico basato sulla ricostrauzione della biografia di qualcuno esistito realmente.
Questo genere di film negli ultimi anni sta riscuotendo sempre maggior successo specialmente tra il pubblico più esigente. Destinato al consenso di un pubblico maggiormente eterogeneo è il pic scritto da Angus Fletcher e diretto da James Strong sulla vita del signore del "Signore degli anelli" (2002): lo scrittore e filologo britannico J.R.R. Tolkien che con i suoi capolavori ha dato l'epifania al moderno fantasy, genere che si è mostrato quanto mai attrattivo per le generazioni nate dopo gli anni 50.
Mentre il grande pubblico aspetta la fine della trilogia dello Hobbit: La battaglia delle 5 armate in uscita a Natale, è oramai certo che i produttori Robert Shaye e Michael Lynne con la Middle Heart porteranno sul grande schermo la vita dello studioso, filologo e ricercatore britannico morto nel 1973: quest'ultimo non trascorse interamente la sua vita ad Oxford solo in compagnia della sua pipa e dei suoi studi ma dopo aver trascorso una prima parte della giovinezza serena e tranquilla caratterizzata dall'incontro amoroso con l'intelligente ed incantevole futura moglie Edith Braff, Tolkien decide impulsivamente di arruolarsi volontario nel 1914 rimanendo coinvolto per 4 anni nelle terribili battaglie che caratterizzarono la Grande Guerra e che ispirarono poi le grandi battaglie delle sue storie. Pare che per la sceneggiatora del biopic siano stati necessari diversi anni, almeno 6, per consultare, ricercare ed elaborare il materiale conservato negli archivi dello scrittore.
Anche le interviste sono state fondamentali per il giovane e talentuoso sceneggiatore Angus Fletcher, P.h.D a Yale e una grande capacità di rappresentare il vissuto emozionale e i risvolti psicologici attingendo anche dalle interviste dirette di quello che è considerato uno dei maggiori scrittori del '900