Il primo film horror in un ambientazione così suggestiva e delicata, nel cuore di Gerusalemmme.
“Abbiamo voluto dare al pubblico la possibilità di sentire questa città buia, mistica e religiosa attraverso gli occhi dei nostri personaggi, per far vedere da vicino quello che la resurrezione può sembrare nel posto più ragionevole sulla terra per avviare l’apocalisse” Yoave e Doron Paz.
Con una citazione così è a dir poco chiaro perché la scelta sia ricaduta su una così suggestiva città. Un’ambientazione speciale, oserei dire a unica, per questo horror firmato da Yoav e Doron Paz. Un film, una vacanza che si trasforma in un’incubo per due turiste americane in viaggio a Gerusalemme. Il film è stato girato interamente in Israele, nella capitale appunto, luogo dove i Paz colgono da tempo grande ispirazione. Più precisamente le riprese hanno incluso i luoghi della città vecchia, delle sinagoghe e chiese, nonché i suoi numerosi posti mistici e sacri che hanno visto in questa città per oltre 3000 mila anni di storia i suoi spargimenti di sangue in nome della religione. I registi sono riusciti a mettere in scena alcuni dei luoghi più importanti presenti sulla faccia della terra, tra cui la Basilica del Santo Sepolcro (che simboleggia la morte, la sepoltura e la resurrezione), Il Muro Occidentale (anche detto 'Il muro del pianto') che si trova nel cuore della parte antica di Gerusalemme, la Via Dolorosa (una delle strade più importanti di Gerusalemme che secondo la tradizione fu la strada percorsa da Gesù mentre veniva condotto al luogo della sua crocifissione). Ma anche Il Monte del Tempio, il nobile santuario simbolo delle tre grandi religioni l’ebraismo, il cristianesimo e l’islam che è conteso in tutto il mondo. Insomma oltre che una trama horror davvero accattivante, i Paz vantano il primato di aver girato riprese in luoghi che raramente riusciremmo a vedere nei documentari, figuriamoci nelle sale del cinema. Il film si avvale di tutta la potenza energetica e architettonica tipica della capitale.