Un’opera intensa e drammatica, costruita intorno al tema della diversità, troppo spesso incompresa e isolata dall’ignoranza e brutalità della società moderna.
Nel ruolo di Frederick Treves, Anthony Hopkins giocherà la parte di uno dei personaggi chiave della vicenda di un uomo sfortunato, Joseph Merrick, interpretato da un grande John Hurt, la cui unica colpa è quella di essere nato affetto da un terribile malattia deformante.
Treves, scoprendo le condizioni inumane in cui Merrick sopravvive sfruttato da un personaggio abietto, lo porta via con sé per offrirgli le cure necessarie e una vita dignitosa. Col tempo, la fama dell’uomo-elefante, dovuta principalmente a episodi d’improvvisa e indiretta notorietà, riporterà quest’ultimo nella condizione di fenomeno da circo, tanto che lo stesso Treves si torturerà nel rimorso di aver con la sua condotta peggiorato e non aiutato la salute del suo paziente.
Fino alla fine Treves cercherà di offrire a Merrick un’esistenza quanto più normale possibile, spingendosi ben al di là del rapporto medico-paziente e identificandosi egli stesso nella sofferenza dell’amico dall’indole profonda e sensibile. Anche in questa pellicola, Hopkins riesce a manifestare tutto il grande talento di cui è dotato e si dimostra essere più che all’altezza del ruolo assegnatogli.