Attore, compositore, musicista. Uno degli artisti più completi degli ultimi decenni
Dudley Stuart John Moore è stato un attore inglese, molto noto per la sua versatilità. E' infatti stato anche sceneggiatore, comico, musicista e compositore di grande livello.
Nasce a Dagenham il 19 aprile 1935 da una famiglia di classe operaia, e la sua infanzia e adolescenza saranno segnate da ristrettezze economiche. Oltre a ciò, il giovane Moore aveva sviluppato complessi dovuti alla sua bassa statura (era alto poco meno di 1 metro e 60) e soprattutto alla madre, che lo rifiutava per l'essere nato con un piede deforme.
Comincia la sua formazione artistica quando vince una borsa di studio come musicista a Oxford , per studiare l'organo. Durante questi anni di studi diventa anche compositore e pianista classico. Laureatosi nel 1958, gli viene offerto un posto di organista a Cambridge. Ciò avrebbe però comportato la fine dei suoi studi di recitazione (che lo indirizzavano a Londra), passione sempre coltivata da Moore (in particolare il ramo comico), e dunque rifiuta l'offerta. Si rivelerà questa una scelta giusta per la sua carriera: nel 1960, assieme ad Alan Bennett, Jonathan Miller e Peter Cook, esordisce a Londra con la commedia teatrale “Beyond the Fringe”. Lo spettacolo avrà grandissimo successo, tale da portare il gruppo a esibirsi dal 1962 a Broadway, al John Golden Theatre, dove rimarrano fissi in locandina per due anni.
Nel 1966 avviene il debutto sul grande schermo nella commedia “La cassa sbagliata”, dove interpreta John Finsbury. La pellicola mise in mostra la sua innata vena comica, e lo portò a recitare negli anni seguenti in numerosi film come “Il mio amico il diavolo”, “Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie”, “Il cagnaccio dei Baskervilles” e altri. La notorietà internazionale arriva però nel 1979, quando il regista Blake Edwards lo sceglie come interprete del ruolo protagonista di George Webber in “10”, film di grande successo che porta Moore nel mondo delle star.
Nel 1982 ottiene la sua unica nomination agli Oscar come miglior attore per la sua interpretazione di Arturo nell'omonimo film. Non vincerà la statuetta, ma il ruolo gli vale il Golden Globe come miglior attore in un film o commedia musicale. La sua carriera comunque è ormai lanciata, e continuerà a recitare in numerosi film come “Scherzi di cuore”, “Micki & Maude”, Tale padre tale figlio” e altri, anche se in ruoli non sempre memorabili.
Negli anni 90 venne colpito da una rara malattia degenerativa del cervello, la paralisi sopranucleare progressiva. Questo lo portò in quegli anni, che si riveleranno gli ultimi, a vivere una vita appartata con la famiglia nella sua casa di Londra, fino a spegnersi il 27 marzo 2002.
Per la sua versatilità e completezza artistica, Dudley Moore verrà sempre ricordato dai suoi fan e dal mondo cinematografico e artistico più in generale: d'altronde, una sensibilità e genialità come le sue capitano molto raramente, e colpisce sempre cosa sono in grado di creare.