Fabrice Luchini è il protagonista, accanto a Valeria Bruni Tedeschi, di uno dei film più acclamati di questa edizione del festival di Cannes: Ma Loute di Bruno Dumont.
Un film simpatico, originale e molto diverso dalle prime produzioni firmate dallo stesso regista: Dumont si dedica alla comicità e ci si dedica bene, visto il successo che riscuote tra critica e pubblico.
Indubbiamente determinante la scelta di affiancare a una sceneggiatura ben costruita grandi interpeti come Fabrice Luchini e Valeria Bruni Tedeschi.
Nel film, la coppia di sposi in vacanza verrà travolta dai misteri che turbano la quiete di un tranquillo e pittoresco villaggio di pescatori nel nord della Francia, dove si sono recati per trascorrere l’estate assieme alla sorella di Luchini, interpretata da Juliette Binoche, e alle sue due figlie.
La famiglia dovrà fare i conti con le fantasiose indagini di un detective non proprio infallibile e con l’amore di un giovane pescatore per una delle figlie della Binoche.
Il tutto sullo sfondo di un panorama, come da copione, imperdibile.
Fabrice Luchini, il cui vero nome è Robert, può vantare una biografia che ricorda essa stessa la trama di un film: figlio di commercianti di legumi italiani emigrati a Parigi, passa in una sola notte dall’essere un giovane apprendista parrucchiere appassionato di letteratura a attore di un film di Philippe Labro.
Da allora, conosce Eric Rohmer che lo prende sotto la sua ala protettiva; facendolo diventare uno dei suoi attori più importanti.
Collabora con artisti del calibro di Jean-Luc Godard, François Ozon e Christian Vincent.