L’importanza di un’arte, il doppiaggio, troppo spesso ritenuta secondaria rispetto a quella della recitazione diretta. Ma cosa sarebbero tanti i film senza le voci dei nostri grandi doppiatori?
La scuola di doppiaggio italiana è una tra le più importanti del mondo. Esistono diverse istituzioni che la promuovono presso le quali lavorano i più grandi doppiatori italiani. L’Italia, infatti, diversamente da altri paesi che proiettano le pellicole in lingua originale con i sottotitoli, ha sempre promosso la reinterpretazione dei film da parte di una scuola di recitazione che anonvea oggi tra le sue file grandi attori, si pensi a Luca Ward, voce di Russel Crowe in numerosi film di successo. Un altro esempio, ma questa volta al femminile dell’arte del doppiaggio è Stefanella Marrama, classe 50’, romana.
La Marrama ha prestato la propria voce in numerosi telefilm, uno fra tutti a Christine Lahti in “Hawaii Five-0” , ma anche in decine di pellicole di successo come “Terminator 3-Le macchine ribelli”, diversi capitoli della saga “American Pie” e molti altri tra i quali anche “Hannibal”, doppiando Julianne Moore.
Nei cartoni animati le sue partecipazioni non si contano più, da “Johnny Bravo a South Park”. Anche la sua vita sentimentale è stata da sempre legata al mondo dei doppiatori, tanto che ne ha sposato uno, Marco Mete, e ne ha generato un altro, il figlio, Andrea Mete.