Carole è una splendida quarantottenne alla scoperta della gioia e della leggerezza della vita viste con gli occhi e la “mente” di un anziano tutto speciale
Non un anziano qualsiasi, ma il più amato dei “vecchi”, suo padre, il testimone di un’esistenza che la precede e, per un caso strano, addirittura la supera. Lui sì che ha trovato la chiave per gioire e vivere, se non altro perché ha eliminato le preoccupazioni e vive in un mondo tutto suo a causa degli sbalzi di memoria che lo allontanano sempre più dalla realtà.
La figlia Carole – interpretata da una magnifica Sandrine Kiberlain – lo cura e lo accudisce consapevole che lui predilige l’altra figlia, quella partita tanto tempo prima per la mitica Florida e a cui lui riserva un affetto tanto grande quanto ingiustificato da trascurare il sostegno reale della stessa Carole. Lei è paziente, la sua sofferenza per un posto di secondo piano nel cuore del padre non diventa rancore ma addirittura saggezza e complicità quando si accorge che quella preferenza, quasi un’ossessione, emerge dalle innumerevoli dimenticanze del padre sul vero operato della sorella, e che lei decide di non contrastare.