Cinema surrealista, le caratteristiche del cinema d’avanguardia francese

Il cinema d’avanguardia francese risale agli anni Venti del XX secolo.

Durante l’epoca del muto, negli anni Venti del secolo scorso, si sviluppa in Francia, contestualmente al resto dell’Europa, un cinema d’avanguardia. Questo nuovo cinema fu strettamente legato alle correnti artistiche, tanto che spesso alla produzione di pellicole sperimentali si dedicarono proprio fotografi, scultori e pittori.

Una delle correnti principali, il cinema dadaista francese, ebbe fine nel 1923 per volontà degli stessi fondatori, stanchi di inseguire questo ideale dissacrante. Nacque così il cinema surrealista, con l’intenzione di rappresentare, nelle opere cinematografiche, il brutto, lo sporco basandosi su sensazioni forti, dure e talvolta violente. Alcuni temi fino ad allora proibiti vennero portati alla luce e affrontati ampiamente nel cinema surrealista francese: le pulsioni umane, la sessualità, la pazzia, l’inconscio, l’amore cosiddetto “folle”, la sofferenza anche fisica. Questa è perfettamente incarnata nel taglio di un orecchio a una donna nella pellicola “Un chien andalou” (1929) di Salvador Dalì e Luis Buñuel. Lo stesso Buñuel sarà anche regista della pellicola “L’âge d’or” (1930).

Le pellicole surrealiste che seguirono furono, limitandoci a elencare i titolo più importanti, “L’étoile de mer” (1928), “La coquille et le Clergyman” (1929) e gli svariati film di Jean Cocteau.