Cinque film cult del New Cinema americano

ue filoni. Il primo è legato all'idea di rappresentazione personale, il secondo al realismo diretto.

Per quanto riguarda il concetto di cinema come realizzazione poetica di una visione personale, il filone che parte comprende registi quali Shirley Clarke e Robert Frank. L'altra faccia della medaglia, il realismo del cinema diretto, è sviluppata grazie al contributo di Stan Brakhage e Robert Breer.

Entrambi hanno prodotto film cult.

1) Shirley Clarke - The Connection

Tratto dall'opera teatrale "Il contatto" del 1962, il film parte dal lavoro del gruppo stesso di produzione, formato dai registi, attori, sceneggiatori e tutto il restante cast, i quali mettono a disposizione per la realizzazione della trama stessa il proprio apporto, in modo individuale ma legato al progetto dell'intera squadra. Si tratta della trasposizione cinematografica di un Living Theatre e la volontà del regista è stata quella di lasciare inalterata la struttura drammaturgica, nonostante sia stata portata sul grande schermo. La trama è semplice ma sviluppata in maniera innovativa. Un giovane reporter cerca di documentare la vita di artisti jazz eroinomani e li riprende mentre assumono la sostanza.

2) Robert Frank - Pull My Daisy

Si tratta dell'unico film che cerca di portare sul grande schermo tutta l'esperienza letteraria Beat. La trama si sviluppa tutta all'interno di un appartamento e narra delle disavventure di un gruppo di ragazzi dalla vita dissoluta. Non sono le azioni o gli intrecci ad interessare Frank ma quei frammenti di vita narrati dai diari - romanzo tipici del genere letterario.

3) Jonas Mekas - Guns of the Trees

Si tratta della prima opera del regista ma questo film risulta essere distante dalle produzioni successive. Si tratta di una rivolta esistenziale, introspettiva, dal punto di vista letterario presentata con dialoghi sconnessi e frammentari. Non vi è una trama ma un canovaccio su cui gli attori hanno improvvisato, di scena in scena, senza che queste fossero collegate in maniera cronologica.

4) Jonas e Adolphas Mekas - Hallelujah the Hill

Basato su una dimensione totalmente onirica, la trama si incentra sui pensieri di due fratelli innamorati della stessa donna. Le immagini che scorrono rappresentano la loro visione della ragazza che a seconda della mente che la sta pensando, cambia in aspetto e caratteristiche. Nel loro cammino, immersi nel bosco, giungeranno anche fantasie relative a ciò che vorrebbero accadessero e queste nuove immagini si sommano e si confondo con le precedenti.,

5) Stan Brakhage - Window Water Baby Moving

Si tratta di un corto che descrive a pieno il realismo sperimentale della seconda corrente del New Cinema Americano. Quel che viene rappresentato, in tutta la sua cruda poesia, non è nient'altro che