Cinque motivi per rivedere Codice d’onore

La pellicola “Codice d'onore” ha riscosso da subito un discreto successo.

Il film “Codice d'onore”, con l'attore Jack Nicholson, è stato generalmente molto apprezzato. Vogliamo però darvi cinque ragioni concrete per vederlo o rivederlo.

  1. Jack Nicholson. Punto. O meglio, due punti. In tre apparizioni ruba a tutti la scena. E riporta tutto (l'ottimo e volenteroso) cast un gradino del podio più sotto. Da solo vale il film.

  1. L'ottimo e volenteroso cast. Tom Cruise che tiene botta a Nicholson. E una serie di “comprimari” che da soli figurano giustamente (e non sfigurano – quasi - mai) da protagonisti in cima alle locandine: Demi Moore, Kevin Bacon, Kiefer Sutherland, Kevin Pollak.

  1. La sceneggiatura di Aaron Sorkin. Ti àncora allo schermo. Rende le cose (altrimenti) noiose accattivanti. Alla fine ti viene voglia di arringare giurie o arruolarti. I suoi dialoghi sono da citazione.

  1. Il regista Rob Reiner. Pulito. Impeccabile. Come in “Stand by me”, “Harry ti presento Sally” e in “Misery non deve morire” doma magnificamente i dialoghi e i duelli tra i suoi leoni.

  1. La colonna sonora. Senti il richiamo del desiderio di lavorare fino a tarda notte su casi apparentemente già persi. Galvanizzante.