La censura da sempre rimuove scene considerate sconvenienti, per vari motivi. Ecco i film che maggiormente ne hanno fatto le spese
Nella storia del cinema, moltissimi sono stati i film che sono caduti sotto il vaglio della censura, venendo proibiti del tutto, o venendo pesantemente modificati.
Il primo risale addirittura al 1932 e si tratta di "Freaks", pellicola nella quale venivano mostrate persone con orribili deformità fisiche o malformazioni mentali. Il regista è Tod Browning. Ma non è che il primo di una lunga serie.
Basti citare anche "Scarface", il film del 1932 di Howard Hawks, che parlava della storia di Al Capone e fu censurato per esaltazione della criminalità. "Il mio corpo ti scalderà" ("The outlaw", 1943), di Howard Huges, con Jane Russell, invece fu censurato per ben altri motivi, ovvero per la bellezza giudicata scandalosa della protagonista.
Venendo a tempi più recenti, alcuni grandi registi furono censurati: Stanley Kubrick e il suo "Arancia meccanica" ("A orange clockwork", 1971) per via dell'esibizione eccessiva di violenza; Bernardo Bertolucci con "Ultimo tango a Parigi" ("Last tango in Paris", 1972), per via delle scene di sesso tra Marlon Brando e Maria Schneider; Pier Paolo Pasolini con "Salò, o le centoventi giornate di Sodoma" (1975) per via delle scene di violenze sessuali, coprofagia e sodomia.
Ancora più recentemente, "Il codice Da Vinci" ("The Da Vinci Code", 2006) ha subito censura in Egitto, Giordania, Libano, Iran, India, Samoa, Pakistan e Sri Lanka per blasfemia.