Classifica serie americane più politicamente scorrette

Ecco quali sono le serie americane più politicamente scorrette

Quando parliamo di serie tv, stiamo affrontando in realtà una fetta di televisione molto più grande di quanto sembri. Le serie televisive sono un’ottimo mezzo d’informazione per un consistente numero di persone, un concetto che talvolta viene dimenticato o di cui si abusa nel peggiore dei casi. Negli anni ’30, in America fu coniato il termine “politically correct”, un concetto che ha preso piede soltanto cinquant’anni dopo, con l’obiettivo d’instillare un rispetto reciproco tra le persone, privo di pregiudizi. Un concetto, questo, che non può essere adattato a tutte le serie televisive che riempiono i palinsesti americani. Capita molto spesso che un telefilm, per restare in vita, debba scegliere sin dall’inizio una forte tematica di cui farsi portavoce e non è un caso se poi, a distribuirli, sono pochi canali come Showtime o HBO. Ma analizziamole in una classifica in ordine decrescente:

10. Da Vinci’s Demons

Giunto di recente al termine dopo tre stagioni, “Da Vinci’s Demons” è la serie televisiva britannico-americana trasmessa da Starz che racconta la storia di Leonardo Da Vinci in un’antica Firenze dominata dai Medici e sottomessa allo Stato Pontificio. Il genio dell’architettura è interpretato da un eccellente Tom Riley, supportato da un cast talentuoso per rendere al meglio una storia contorta come quella di Leonardo. Il telefilm sottolinea spesso i suoi tratti fantascientifici ed eccentrici, incatenandosi in scene blasfeme e d’alto contenuto erotico.

9. Hannibal Basato sui romanzi di Thomas Harris, articolato in quattro stagioni e trasmesso dall'emittente televisiva NBC, “Hannibal” tesse la propria trama attorno agli omicidi del serial killer, nonché noto cannibale Hannibal Lecter, il cui volto viene prestato dall’attore Mads Mikkelsen. Hannibal viene presentato come il medico psichiatra del protagonista Will (Hugh Dancy), un brillante profiler dell’FBI che risente delle conseguenze delle sue straordinarie abilità. La finta amicizia che s’instaura tra i due rende chiaro il profilo disturbato dello psichiatra, di cui lo stesso Will giungerà a sospettare, alternando momenti di chiara lucidità ad altri di completa confusione. Le vere intenzioni di Hannibal sono note sin da subito, nonostante agli autori piaccia giocare sulla finta facciata d’innocenza del personaggio, rendendolo quasi un uomo qualunque a cui piace mangiare la carne ben cotta e non come un serial killer che smembra le proprie vittime per congelarle nel freezer.

8. Masters of Sex

Creato da Michelle Ashford e trasmesso dalla TV via cavo Showtime, “Masters of Sex” è ambientato negli ospedali degli anni ’60, periodo durante il quale venivano effettuati i primi studi approfonditi sulla vera natura del sesso e delle relative zone anatomiche. William Masters (Michael Sheen) e Virginia Johnson (Lizzy Caplan) sono coloro che gestiscono la ricerca per la quale verranno ampiamente criticati, ma grazie alla quale non soltanto otterranno grandi risultati, ma capiranno anche di non poter fare a meno l’uno dell’altra. La serie televisiva si snocciola attorno alla tematica del sesso, protagonista a tutti gli effetti della trama quanto delle inquadrature. Il sesso è presente in ogni episodio, per via della ricerca e dei bisogni dei personaggi, rendendolo un accessorio indispensabile.

7. Sex and the City

Quale donna può affermare con certezza di non aver mai sentito parlare di Carrie Bradshaw e le sue Manolo Blahnik? Protagonista di “Sex and the City” oltre Carrie e la città peccaminosa di New York; il sesso è ciò che riempie gli episodi di stagione in stagione senza mai annoiare. Grazie al supporto senza freni dell’HBO, Carrie e le sue amiche Miranda, Charlotte e Samantha riscoprono il loro corpo e la propria libidine in un circolo infinito di amore carnale che suggestiona il mondo della televisione e indubbiamente influisce sul supporto dei telespettatori. 6. Dexter

Tratto dai testi di Jeff Lindsay, “Dexter” è stato trasmesso da Showtime per ben otto stagioni, prima di giungere al capolinea. Il protagonista, che ha dato nome alla serie, in realtà è un serial killer giustiziere, che uccide per vendicare i crimini commessi da altri. Dexter segue un proprio codice d'onore: processare con il sangue i criminali sfuggiti alla polizia. I messaggi inviati sono tanti, spesso contrastanti e indubbiamente amorali, eppure Dexter è stato uno dei personaggi più amati della serialità americana.

5. American Horror Story

Ryan Murphy, in seguito a “Glee”, ha voluto cimentarsi in un esperimento tutto a chiave horror realizzando differenti trame per ogni “American Horror Story”. Fino ad ora, ne sono stati prodotti sei ed è in cantiere un settimo. Tutto ciò che esiste di fuorviante, eccentrico e fuori dal normale con tratti sovrannaturali, è sicuramente servito a suggestionare la mente contorta del regista che, in ogni stagione, è in grado di superare ciò che ha fatto in precedenza. Partendo dal soundtrack giungendo alla realizzazione del singolo personaggio, ogni “American Horror Story” rappresenta ciò che c’è di horror nelle leggende (e anche vite comuni) americane.

4. True Blood

Telefilm che ha riscosso successo quanto scalpore, è indubbiamente “True Blood”. Trasmesso dalla tv via cavo HBO ed estrapolato dai romanzi di Charlaine Harris, il telefilm a luci rosse costruisce le proprie fondamenta sulla coesistenza tra esseri umani e vampiri. La lotta che ne consegue, a tratti silenziosa, ma spesso espressa, mette in gioco tutte le componenti sociali, politiche e religiose che hanno deturpato la razza umana.

3. Game of thrones

Seppur costruito in un mondo di fantasia, “Game of Thrones” riporta i problemi che affliggono il mondo reale. La lotta al potere è una costante della trama, ogni personaggio è programmato per scalare la vetta del successo e poco importa se, nel farlo, perderà la vita. Prodotto dalla tv via cavo HBO, Game of Thrones adotta linguaggi scurrili, racconta d’amori incestuosi e rappresenta scene sessuali vivide, rendendo questa serie priva di alcun freno.

2. Shameless

“Senza vergogna” è la traduzione letterale della parola “Shameless”, nonché titolo della serie televisiva ideata da Paul Abbott che mantiene perfettamente le prerogative suggerite dal titolo. La famiglia Gallagher è la perfetta rappresentazione dell’essere umano privo di freno e disciplina. Sesso, droga, armi, furti. Tutto ciò che appartiene alla vita malavitosa diventa pane per i denti dei Gallagher e non c’è età che ne tenga: persino il bambino più piccolo viene accidentalmente immischiato nella circolo della droga, ma neanche questo riesce a insegnare ai personaggi dove sia il vero pericolo.

1. I Simpson Acquisita dalla Fox nel 1987, la sitcom animata de “I Simpson” rappresenta tutto ciò che c’è di politicamente scorretto nella serialità americana. Ogni personaggio è uno stereotipo sociale, ad ogni errore commesso segue (quasi sempre) il giusto pentimento e molte tematiche del nostro mondo vengono affrontate con tono ironico. La famiglia gialla più famosa al mondo arriva nelle nostre case e ci parla di politica, di religione, d’amore, del sociale e dell’economia, dei problemi ambientali e nucleari senza neanche farci rendere conto di quanto questi argomenti ci tocchino veramente da vicino. Ed è probabile che siano stati proprio “I Simpson” a incentivare i telefilm che sono nati galoppando l’onda del “politically correct”.