Colonna sonora di Due giorni, una notte

“Due giorni, una notte” e la musica essenziale dei Dardenne

Sandra è una donna che vorrebbe tornare al lavoro dopo un periodo di depressione, per riprendersi dal quale ha chiesto le ferie. Ma il suo capo sembra aver già in mente di licenziarla e a deciderlo saranno i colleghi, messi davanti ad una scelta: la riassunzione di Sandra o mille euro in più in busta paga per tutti. Riuscirà la protagonista, intervistata da una splendida Marillone Cotillard, a far pendere la bilancia dalla sua parte?

Ancora una volta i fratelli del cinema belga ci pongono davanti una storia forte ma al contempo delicata ed essenziale

La colonna sonora: come spesso accade nelle loro opere, anche stavolta i Dardenne non rendono la musica protagonista, facendole surclassare la parte parlata. Ma questo non significa che manchino le canzoni, anzi: dentro “Due giorni, una notte” ci sono pochi brani, ma nelle scene più importanti.

L’emozionante “La nuit n’en finit plus” cantata da Petula Clark, una specie di ritorno agli anni Sessanta, è ad esempio fondamentale in una scena del rapporto tra Sandra e il marito.

Il brano, versione in francese di “Needles And Pins” di Jack Nitzsche e Sonny Bono, è inoltre presente anche nel trailer della pellicola.

Un altro pezzo è “Gloria” di Van Morrison e della sua band Them, suonata in autoradio.

Andando avanti c’è spazio pure per “Kili Watch”, altro ritorno negli anni ’60 firmato dal gruppo belga The Cousins.

I Dardenne , pur non abbondando con la parte musicale, riescono comunque a donarci alcuni momenti musicali molto piacevoli. E in questo molto legati agli anni Sessanta.