Il doppiaggio di “My Fair Lady” (1964) è uno dei più complessi a cui si sia mai lavorato nella della storia del cinema italiano.
“My Fair Lady” (1964) è l’adattamento cinematografico di un noto musical. Il personaggio principale è un glottologo di fama internazionale che per scommessa prova a trasformare la parlata con accento Cockney – la cadenza della classe proletaria londinese – della fiorista Eliza Doolitle (Audrey Hepburn) in quella di una dama dell’alta società. Dal momento che il film fa dei qui-pro-quo linguistici in inglese l’espediente principale per divertire il pubblico, al doppiaggio italiano è stata prestata una cautela particolare ed è, di fatto, uno dei più complessi fra i lavori di doppiaggio di sempre. Per rendere l’idea delle difficoltà della signorina Doolitle a pronunciare correttamente le parole, nella versione italiana Audire Hepburn parla un mix di cadenze e inflessioni meridionali che vanno dal pugliese fino al campano e al ciociaro. La voce è prestata da ben due professioniste: Maria Pia Di Meo per le parti parlate del film e Tina Centi per quelle cantate. Gli altri principali doppiatori sono: Nando Gazzolo (il glottologo Henry Higgins), Luigi Pavese (Alfred P. Doolittle – il padre di Eliza – nelle parti parlate), Otello Felici (Alfred P. Doolittle nelle parti cantate).