Dal fumetto al film il passo è breve, soprattutto se parliamo delle ambientazioni di “Suicide Squad” (2016), che non potrebbero essere più pertinenti.
Città immaginarie che ricordano quelle reali, scenografie ben realizzate e assolutamente aderenti all’idea delle stesse proposta dai fumetti DC Comics, fanno da sfondo a “Suicide Squad”, diretto dal regista David Ayer. Le ambientazioni della pellicola sono essenzialmente due: il manicomio criminale di Arkham e Midway City. Entrambi i luoghi sono del tutto immaginari e ripresi dall’universo di fumetti e graphic novel DC. L’Arkham Asylum, ideato dalla creatività di fumettisti del calibro di Dennis O’Neil e Irv Novick, è famoso per essere il luogo di detenzione di criminali mentalmente instabili e tra i più acerrimi nemici di Batman, situati a Gotham City (anch’essa immaginaria). Nel film di Ayer vi si trova rinchiusa la maggior parte della Suicide Squad, il gruppo di supercriminali assoldati da un’agenzia governativa per proteggere il mondo da una minaccia che potrebbe distruggerlo. Tra questi Deadshot (Will Smith), Harley Quinn (Margot Robbie), El Diablo (Jay Hernandez), Killer Croc (Adewale Akinnuoeye-Agbaje). Midway City, luogo in cui si svolgono le operazioni ordinate al team reclutato dalla funzionaria governativa Amanda Waller (Viola Davis), si rifà moltissimo alla città americana di Chicago, in Illinois. Nonostante nel film compaia Midway City, non è troppo chiaro rispetto a dove rimanga la reale ubicazione (parrebbe spostarsi tra Gotham City e Metropolis).