Le nuove indagini di Ciel e Sebastian nella terza stagione Book of Circus dal manga di Yana Toboso. Rassegna degli episodi più belli! Attenzione Spoiler!
Ha inizio la nuova e attesa terza stagione di Black Butler che, a dispetto della seconda, si riavvicina alla storyline del manga di Yana Toboso. Dopo un prologo che occupa quasi per intero il primo episodio, il Sig. Lau (trafficante d’oppio a Londra, capo della mafia cinese e informatore di Ciel) consegnerà nella magione dei biglietti che porteranno Ciel e Sebastian e le loro indagini al Noah’s Ark Circus, un grande circo composto per la maggior parte da artisti, i quali hanno qualche problema fisico o estetico. Il circo è sospettato per la sparizione di bambini in ogni città dopo gli spettacoli; i due, con l’aiuto sovrannaturale di Sebastian, si faranno ingaggiare come acrobati per indagare le attività del circo da più vicino. Dopo i primi episodi di introduzione alla storia, nel quarto, una strana conversazione a proposito di un “Padre “e di “caramelle” tra i membri principali del circo, ci fa capire che c’è davvero qualcosa di sospetto. Alla fine del terzo episodio appare Suit, che subito si rivela essere uno shinigami, e fin dalle prime battute sembra non sopportare Sebastian proprio perché demone. Suit, nel quarto invece, spiegherà il motivo per cui anche lui lavora al circo e, dopo essersi promessi di non interferire l’uno nelle indagini dell’altro, i due si ritroveranno a convivere fianco a fianco. Durante la notte si capirà a cosa si riferivano i circensi, chi rapisce i bambini e il perché. Molto interessante è anche il come: con un meraviglioso sogno illusorio a colori, che contrasta col grigiore dei bassifondi della Londra vittoriana, i bambini sono attirati in una carrozza per poi sparire, ma ancora non si sa bene dove andranno a finire. Nell’episodio cinque, colpi di scena su personaggi che reputavamo innocui, e spionaggi rettilofoni tengono incollati allo schermo per scoprire cosa accadrà nelle prossime puntate. Il settimo è un episodio particolarmente importante per la terza stagione, infatti viene svelata l’identità del “Padre” degli artisti del circo: il Barone Kelvin, vecchia conoscenza di Ciel ed ormai un povero esaltato, ossessionato dal desiderio di poter incontrare di nuovo il piccolo Phantomhive, e che usa i bambini rapiti per proprio macabro divertimento; il tutto, per finire un rito iniziato anni prima e di cui Ciel era protagonista. Gli ultimi episodi sono ricchi di colpi di scena e di riposte alle domande che nel corso delle puntate si facevano sempre più incalzanti, come: chi è in realtà questo Padre di cui si parla? Che cosa fa realmente? Dove finiscono i bambini rapiti? Scena suprema è quella in cui si scopre il vero “malvagio” della storia nel penultimo episodio della stagione: il “povero” e gentile Doctor, mostra la sua vera indole e rivela il fine ultimo dei bambini rapiti. Tutti avranno ciò che si meritano. La terza stagione si chiude con una nota amara che vede il Conte di Phantomhive riflettere, tra le rovine di un orfanotrofio, sulla natura degli esseri umani e conseguentemente della propria, ridendo del sacrificio inutile (perché ingannati) di tutti gli artisti del Noa’s Ark Circus.