Film più visti sulla mafia

Quali sono i film sulla mafia che hanno maggiormente stimolato le emozioni del pubblico.

  La mafia è un tema che da sempre affascina pubblico e cineasti di tutto il mondo. Le sue logiche spietate, i raggiri, i giochi di potere, unitamente al profumo dei soldi e alle regole da rispettare per poter raggiungere lo scopo, attraggono e inquietano allo stesso tempo. Il potere di vita o di morte, la possibilità di punire un oltraggio ricevuto o un’offesa subita, pagando un prezzo altissimo, con la perenne consapevolezza che un solo passo falso può portare alla propria morte o a quella di chi amiamo, sono temi ancestrali, mai sufficientemente sviscerati. In questo senso, quella che meglio descrive e rappresenta questo scenario è l’intera saga de Il Padrino, con protagonisti il superbo Marlon Brando e l’ancor più magnifico Al Pacino. In particolare, il film che meglio riassume le tematiche sopra delineate e quello forse più amato e ricordato dal pubblico (complice l’ultima scena, dove domina, potente, la musica della Cavalleria Rusticana) è l’ultimo capitolo della saga, Il Padrino Parte III, candidato a ben 7 premi oscar, e che mostra il lato più intimo e personale di un uomo che a causa della mafia ha perso quando di più caro aveva al mondo, e cioè, la vita di sua figlia. Un uomo che, arrivato alla fine della vita, ne ripercorre lentamente tutte le vicissitudini, le violenze e i delitti commessi in nome della mafia, in un lungo e doloroso amarcord. Al secondo posto troviamo sicuramente Quei bravi ragazzi di Martin Scorsese, Candidato a 6 Oscar nel 1991, che ha visto un indimenticabile Joe Pesci aggiudicarsi la statuetta per  Migliore Attore non Protagonista per l'interpretazione del mafioso Tommy De Vito, e che ripercorre l’ascesa e poi il declino del giovane Henry Hill (Ray Liotta), che dopo aver toccato il fondo di una vita violenta e sempre al limite, decide di abbandonare per sempre la mafia e i propri compagni e cambiare città, protetto dall’FBI. Altro capolavoro assoluto, guadagnatosi il terzo posto della nostra classifica, è senza dubbio Gli intoccabili , film del 1987 diretto da Bryan de Palma, candidato a 4 premi oscar e che ha fruttato a Sean Connery, l’unico (incredibile a dirsi!) premio Oscar della sua vita, come attore non protagonista, e vede inoltre un Kevin Kostner ancora agli albori della carriera insieme ad un altrettanto esordiente Andy Garcia, entrare nella storia per via della celeberrima scena finale, quella del salvataggio del neonato alla stazione, un capolavoro assoluto dell’uso della cinepresa. E’ la storia dell’Agente del Tesoro Taylor Ness, che insieme alla sua squadra straordinaria tenta di combattere Al Capone riuscendo alla fine ad assestargli un colpo micidiale. Un cult anche la scena conclusiva, in cui un immenso Robert De Niro pronuncia la mitica frase “sei solo chiacchiere e distintivo!”. Al quarto posto troviamo, fra i più visti, un altro grande classico del genere e, cioè, Scarface, film del 1983, sempre firmato da Bryan De Palma, con un inappuntabile Al Pacino come protagonista. Candidata a 3 Golden Globes, la pellicola narra la storia del Gangstar Tony Montana, signore della droga che, in una accecante escalation di violenza, vittima dal proprio delirio di onnipotenza, distrugge l’affetto dei suoi cari (in particolare, della sorella Gina, alla quale è legato da un amore morboso), arriva ad affrontare da solo l’esercito di sicari che lo vuole morto alla fine del film, fino a precipitare privo di vita, crivellato dai colpi, dentro la piscina di casa sua, regalandoci un altra scena intramontabile del genere. Da menzionare, la presenza della splendida Michelle Pfeiffer nella parte della moglie annoiata e viziosa del protagonista, allora insuperabile per fascino e bellezza. Infine, al quinto ed ultimo posto, troviamo un'altra pellicola degli anni 80, diretta da John Huston, intitolata L'onore dei prizzi, con protagonisti un sempre straordinario Jack Nicholson e una bellissima Kathleen Turner, allora sulla cresta dell’onda. Candidato a ben otto premi Oscar (uno vinto dall’ottima Angelica Huston, figlia del regista), narra una storia di mafia ambientata negli Stati Uniti, con protagonista, il giovane Charlie Partanna (Jack Nicholson), caporegime e uomo fidato dell'anziano boss mafioso Don Corrado Prizzi, che perde la testa per la graziosa Irene Walker, un’apparentemente ingenua consulente finanziaria che, in realtà, si scoprirà essere uno spietato Killer, segretamente coinvolto in una gigantesca truffa ai danni della famiglia Prizzi e che, pertanto, risulta essere una compagna assolutamente inadatta per Charlie. Il film si chiude con l’ultima scena, da brivido, che vede Charlie e Irene confrontarsi in un terribile “corpo a corpo” (lei impugna una pistola, lui un coltello), che porterà lui, vincitore, ad essere riabilitato dalla famiglia e a tornare infine fra le braccia della vecchia fiamma, da sempre innamorata. Anche quest’ultimo, dunque, è un meraviglioso affresco della durezza e della crudeltà delle logiche mafiose, accompagnato in più dalle splendide musiche di Puccini, Verdi, Rossini e Donizetti a rendere più forti le emozioni e più vivide le immagini.