Un film drammatico diretto e interpretato da Roberto Benigni insieme a Horst Buchholz, Giustino Durano, Nicoletta Braschi, Giuliana Lojodice, Giorgio Cantarini.
Con la sua pellicola Benigni ripropone i terribili eventi della Seconda Guerra Mondiale e dello sterminio nazista di milioni di ebrei, ma in una chiave del tutto nuova. Si tratta di un’ironia seppure celata da una profonda tristezza. Personaggio chiave sarà Guido, interpretato dallo stesso Benigni, giovane ebreo che ama la vita e la poesia, ancor più forse in una situazione così drammatica. Alla ricerca di un lavoro, finirà ad Arezzo, dove lavorerà come cameriere presso il Grand Hotel, gestito dallo zio Eliseo. Qui incontrerà Dora, un'insegnante che è già stata promessa in sposa ad un fascista, Rodolfo. A rubare il cuore di lei però sarà proprio Guido. Sei anni più tardi, Guido finirà in un campo di concentramento insieme al loro piccolo Giosuè e Dora, che sebbene non sia ebrea deciderà di andare con loro.
In quel luogo orrendo, Guido farà di tutto per non far capire al figlioletto l’atroce destino che li attende, facendo passare il tutto come un assurdo gioco.
Guido Orefice (Roberto Benigni)
«Buongiorno, principessa! Stanotte t'ho sognata tutta la notte, andavamo al cinema, e avevi quel tailleur rosa che ti piace tanto, non penso che a te principessa, penso sempre a te!»
«Comincia il gioco, chi c'è c'è, chi non c'è non c'è. Si vince a 1000 punti. Il primo classificato vince un carro armato vero. Beato lui. Ogni giorno vi daremo la classifica generale da quell'altoparlante là. All'ultimo classificato verrà attaccato un cartello con su scritto "asino", qui sulla schiena. Noi facciamo la parte di quelli cattivi cattivi che urlano, chi ha paura perde punti. In tre casi si perdono tutti i punti, li perdono:
1) Quelli che si mettono a piangere;
2) Quelli che vogliono vedere la mamma;
3) Quelli che hanno fame e vogliono la merendina, scordatevela!
È molto facile perdere punti per la fame. Io stesso ieri ho perso 40 punti perché volevo a tutti i costi un panino con la marmellata. D'albicocche. Lui di fragole. Ah, non chiedete i lecca-lecca perché non ve li danno: ce li mangiamo tutti noi. Io ieri ne ho mangiati 20. Un mal di pancia. Però eran boni. Lascia fare. Scusate se vado di fretta, ma oggi sto giocando a nascondino, ora vado, sennò mi fanno "tana".»
Lo zio (Giustino Durano)
«Guarda i girasoli: si inchinano al sole, ma se ne vedi qualcuno che è inchinato un pò troppo, significa che è morto. Tu stai servendo, però non sei un servo. Servire è l'arte suprema; Dio è il primo servitore. Dio serve gli uomini ma non è servo degli uomini. »
«Il silenzio è il grido più forte. »
Giosue (Giorgio Cantarini)
«Abbiamo vinto! mille punti da schiantarsi dal ridere. Primi, si ritorna a casa col carro armato
Abbiamo vinto! »