Frasi famose in Così lontano, così vicino

Così lontano, così vicino, film fantastico diretto da Wim Wenders interpretato da Bruno Ganz, Peter Falk, Nastassja Kinski, Horst Buchholz e Solveig Dommartin.

Siamo in Germania, Berlino, due angeli, Cassiel e Raffaela vogliono aiutare gli esseri umani, ed hanno di fronte una serie di personaggi incredibili. Due angeli neri, forse personificazione del destino, Peter Falk e Lou Reed. Cassiel però all’improvviso per punizione si ritrova umano con tutti i vizi tipici degli uomini, ma quando ritorna ad essere angelo comprenderà meglio l’umanità.

Ecco le frasi più belle del film.

Cassiel interpretato da Otto Sander:

- «Come ho potuto ingannarmi così, Raphaela? Come ho potuto essere così cieco? Dunque è possibile precipitare all'inferno senza aver voluto il male e soprattutto senza aver conosciuto il male? »

Emit Flesti (Willem Dafoe) e Cassiel (Otto Sander):

- «Tempo fa dev'esserci stata l'età d'oro dell'armonia tra il paradiso e la terra: l'alto era in alto, il basso era in basso, l'interno era dentro e l'esterno era fuori. Ma adesso abbiamo i soldi: adesso ogni cosa è sbilanciata... Dicono: il tempo è denaro. Ma si sbagliano di grosso: il tempo è l'assenza del denaro.»

- «Il tempo è fugace [...]. Per gli ambigui, il tempo è ambiguo. Per l'eroe il tempo è eroico. Per la puttana il tempo è solo un altro giochetto. Se sei gentile, il tuo tempo è gentile. Se vai di fretta, il tempo vola via. Il tempo è un servo, se tu sei il suo padrone. Il tempo è il tuo dio, se tu sei il suo cane. Noi siamo i creatori del tempo, le vittime del tempo e gli assassini del tempo. Il tempo è senza tempo: sei tu l'orologio, Classici. »

Raphaela (Nastassja Kinski):

- «Ogni cosa ha la sua stagione e ogni evento sotto il cielo ha il suo tempo. C'è un tempo per nascere, un tempo per morire, un tempo per uccidere, un tempo per guarire, un tempo per piangere, un tempo per ridere, un tempo per cercare, un tempo per tacere, un tempo per parlare, un tempo per amare.»

Raphaela (Nastassja Kinski) e Cassiel (Otto Sander):

«Perché ci evitano sempre di più, gli uomini? »
«Perché abbiamo un nemico potente, Raphaela: gli uomini credono al mondo molto più che a noi.
E per potergli credere sempre di più si sono creati un'immagine di ogni cosa. Con le immagini pensano di potersi liberare della loro angoscia, pensano di aver realizzato le loro speranze, appagato i loro piaceri, placato i loro desideri.
Gli uomini non hanno assoggettato la terra: ne sono diventati sudditi. »