Un film che tocca un dramma dilaniante, diretto da Cristina Comencini e con Giovanna Mezzogiorno, Alessio Boni, Stefania Rocca, Angela Finocchiaro, Giuseppe Battiston.
Sabina, come Daniele, suo fratello, prima di lei, sono vittime degli abusi del padre e del consapevole silenzio della madre. Sabina ha rimosso tutto però, non sa più nulla fino a quando in sala di doppiaggio non dovrà prestare la sua voce a una ragazze che viene stuprata in un film. Una notte, nel sogno, accade una cosa terribile e tutto riaffiora. La morte dei genitori e la gravidanza desiderata ma improvvisa la costringeranno a un viaggio oltreoceano dove vi è ancora ciò che resta della sua famiglia, un fratello ferito dallo stesso passato, Daniele. Lui cerca di parlare d’altro ma sa già perché la sorella è lì.
Un tema complesso è quello portato sullo schermo, l'incesto, ma il cinema deve anche saper trattare temi così delicati.
Ecco le più belle frasi del film…
Regista Negri (Giuseppe Battiston)
«In fondo le cose che nascondiamo sono quelle che ci assomigliano di più... »
Sabina (Giovanna Mezzogiorno)
«Caro Daniele, non ho potuto dirgli niente, non voglio la sua compassione. Se glielo avessi raccontato forse non sarebbe più riuscito a toccarmi senza pensarci. E io non avrei più avuto il coraggio di guardarlo negli occhi. »
«Caro Daniele,
[...] Come si puo' mischiare un segreto come il nostro alla vita della gente normale? Non si puo'. »
Daniele (Luigi Lo Cascio)
«Cara Sabina,
Ci sono dolori da cui è impossibile guarire. Il nostro è uno di questi.
Ma questo non ci impedisce di camminare insieme agli altri con le spalle dritte e i piedi fermi a terra.
Ora che sei madre capirai quanto è importante saperlo fare.
Una cicatrice è un segno indelebile non una malattia.
La vita, quella che pensavamo c'avessero tolto, possiamo riprendercela anche se per farlo abbiamo dovuto cancellare per sempre il ricordo dei bambini che eravamo. »