Un film drammatico diretto da Gus Van Sant e interpretato da Henry Hopper, Mia Wasikowska, Ryo Kase, Schuyler Fisk, Jane Adams.
Siamo negli anni della Seconda Guerra Mondiale, Enoch è un adolescente che si risveglia da un periodo di coma di tre mesi, ha smesso di frequentare il liceo, così come unico interesse ora ha quello di infilarsi in tutti i funerali degli altri. Legato da una profonda amicizia ad Hiroshi, un giovane pilota suicida come tanti purtroppo durante il secondo conflitto mondiale. Durante una delle tante cerimonie funebri, Enoch incontra Annabel, con cui condividerà il senso profondo ed affascinante della morte e la tragica sofferenza di un dramma. Enoch ha perso i genitori in un terribile incidente, mentre Annabel ha un cancro e le resta poco vivere. Il ragazzo però farà di tutto per rendere indimenticabili i giorni che restano ancora da vivere alla ragazza. I due vivranno un amore tanto tragico quanto profondo, consapevoli che alla fine di tutto resterà un bellissimo e toccante ricordo di quei giorni.
Abbiamo scelto per voi le citazioni più belle del film:
Annabel (Mia Wasikowska)
«E poi c'è questo uccello canoro che pensa di morire ogni volta che cala il sole. E la mattina quando si sveglia è così sconvolto di essere vivo che si mette a cantare la sua melodiosa canzone. Io canto ogni mattina da quando ti conosco. »
«Va bene! E se non va bene, va bene lo stesso! »
Enoch Brae (Henry Hopper)
«Vorrei poter fare qualcosa di più, tipo… portarti alle Galapagos, far scoppiare un'improvvisa primavera; qualcosa di meglio. »
Hiroshi (Ryo Kase)
«Abbiamo così poco tempo per dire le cose che vogliamo dire. Abbiamo così poco tempo per tutto! »
«Mentre scrivo questa lettera la brezza dell’oceano mi rinfresca la pelle,quello stesso oceano che presto mi sarà tomba. Mi dicono che morirò da eroe, che la sicurezza e l'onore del mio paese saranno la ricompensa per il mio sacrificio. Prego sia vero. Il mio unico rimpianto in vita è di non averti mai detto quello che provo. Vorrei essere a casa, vorrei essere lì a tenerti la mano, vorrei essere lì a dirti quanto ti ho amata e solo te da quando ero piccolo, ma non ci sono. Ora capisco che la morte è facile, è l'amore a essere difficile. Dal mio aereo in picchiata non vedrò la faccia dei miei nemici. Vedrò invece i tuoi occhi, pietre nere incastonate nella pioggia. Ci insegnano a gridare Banzai quando arriviamo sul bersaglio, io invece sussurrerò il tuo nome e in morte come in vita rimarrò sempre tuo.»