Frasi famose in Litigi d’amore

Una commedia da psicodramma, diretta da Mike Binder e interpretata da Joan Allen, Kevin Costner, Erika Christensen, Evan Rachel Wood, Keri Russell.

Il film banalizza il tema trattato, confondendo le aspettative del pubblico. Protagonista di questa pellicola è una donna vittima della sua solitudine interiore, quale conseguenza della scomparsa del marito. La donna ha accanto a sé le sue quattro figlie, con le quali inevitabilmente, suo malgrado arriva a scontrarsi perché dall’una e dall’altra parte c’è l’impossibilità di riuscire a trovare un punto di incontro. Finirà così col prendersela col mondo intero, anche con il tranquillo vicino di casa, interpretato da Kevin Costner. In realtà la protagonista, Terry (Joan Allen), rappresenta il dramma personale di molte donne che sono incapaci di risollevarsi da un duro momento di angoscia e si ritrovano risucchiate da quella vita che scorre inesorabilmente e noncurante della loro tristezza.

Abbiamo scelto per voi le più belle battute del film:

Wolfmeyer (Evan Rachel Wood)

«La rabbia e il rancore ti possono sbarrare la strada. Adesso l'ho capito. Bruciano l'aria che respiri, la vita, ti divorano, ti soffocano ma la rabbia è reale. E persino quando non lo è ti può cambiare. Ti modella, ti trasforma in quello che non sei. L'unico aspetto positivo è la persona che diventerai dopo. Se tutto va bene, un giorno ci si sveglia... e si scopre di non avere paura di affrontare il viaggio. La verità è, nella migliore delle ipotesi, una storia raccontata a metà. E la rabbia, come la crescita, arriva a scatti e a strappi... e al risveglio offre un nuovo giorno alla comprensione... e una promessa di quiete. »

«Le persone non sanno come si ama, mordono invece di baciare, prendono a schiaffi invece di accarezzare, forse perchè si rendono conto della facilità con cui finisce l'amore, all'improvviso diventa tutto impossibile, ingestibile, un esercizio di inutilità, così le persone evitano di amare e si rifugiano nella rabbia, nella paura e nell'aggressività, che sono lì a portata di mano e proprio per questo non riescono a vedere la verità.»