Frasi famose in Pulp Fiction

Un film di Quentin Tarantino, interpretato da John Travolta, Samuel L. Jackson, Tim Roth, Amanda Plummer, Eric Stoltz.

Una serie di scene e situazioni che si intrecciano. Siamo a Los Angeles, dove due rapinatori, Zucchino e Coniglietta, decidono di mettere a segno il prossimo colpo proprio nella caffetteria in cui stanno facendo colazione. I killer Vincent Vega e Jules Winnfield intanto recuperano una valigetta dal contenuto sconosciuto e ripuliscono la macchina sporca di sangue di uno spacciatore e finiscono nel locale della prima storia. Vincent Vega deve intanto uscire con Mia, la moglie dei un mafioso dal nome Marsellus Wallace, ma ne finisce subito attratto. Nel mentre c’è anche un pugile, Butch che deve cadere al tappeto per via di un incontro truccato, ma vince l’orgoglio.
Regista poco più che trentenne, Tarantino, realizza un capolavoro pop fatto di citazioni e rimandi, con l’intento di portare lo spettatore in un gioco in cui domina la forma della digressione rioffrendo con nuova luce situazione già viste. Il divertimento si mescola con la violenza assurda per un effetto unico. Il dialogo appare brillantemente sdrammatizzato  dalle situazioni messe in scena.

Vi riportiamo le frasi più esilaranti del film…

Mia Wallace (Uma Thurman) e Vincent Vega (John Travolta)

Mia: «Non odi tutto questo? »
Vincent: «Odio cosa? »
Mia: «I silenzi che mettono a disagio… Perché sentiamo la necessità di chiaccherare di puttanate per sentirci più a nostro agio? »
Vincent: «Non lo so… È un'ottima domanda. »
Mia: «È solo allora che sai di aver trovato qualcuno speciale...quando puoi chiudere quella ca**o di bocca per un momento e condividere il silenzio in santa pace. »

«Ecco, la barzelletta faceva così: ci sono tre pomodori che camminano per strada, papà pomodoro, mamma pomodoro e il pomodorino. Il pomodorino cammina con aria svagata, allora il papà si arrabbia, va da lui, lo schiaccia e dice: ‘Fai il concentrato!’ »

«Ora, se vuoi scusarmi, vado a casa a farmi venire un infarto. »

«Puoi usare la mia cannuccia. Non ho i bacilli. »
«Sì, ma magari ce li ho io. »
«So badare ai miei bacilli. »