Steven Spielberg è uno dei migliori registi contemporanei, i suoi lungometraggi svariano fra diversi generi ma sono sempre in grado di emozionare.
L’avventura, il dramma e l’azione: il cinema di Steven Spielberg eccelle in tutti e tre i generi. E allora ecco “Indiana Jones – I predatori dell’arca perduta” (1981),“Schindlers’ List” (1993) e “Salvate il soldato Ryan” (1998), tre dei quattro lungometraggi di Spielberg premiati dall’Academy.
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“I predatori dell’arca perduta” è il primo capitolo della trilogia di Indiana Jones, un cult dei film d’avventura capace di far riscoprire il fascino della scoperta di segreti perduti come solo certe opere letterarie sanno fare.
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“Schindler’s list” è forse il racconto più toccante (al pari con “La vita è bella”, 1997) del dramma dell’olocausto. La pellicola è girata completamente in bianco e nero, eccetto il cappottino rosso della piccola bambina imprigionata nel campo di concentramento di cui tutti conosciamo la fine tragica.
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“Salvate il soldato Ryan” è uno fra i più intensi e realisti film d’azione mai girati. La pellicola è stata shockante per la sua cruda rappresentazione dello sbarco in Normandia. La leggenda narra che alcuni reduci del conflitto bellico che parteciparono al D-Day abbandonarono scossi la sala per via del realismo del film.