Interstellar: errori scientifici

Il contestato film Interstellar, a cui pure non vogliamo togliere indiscutibili meriti, contiene nella sua trama errori scientifici più o meno clamorosi.

Il film Interstellar, del 2014 e diretto da Christopher Nolan, presenta diversi errori scientifici. Analizziamone i principali. Per compiere il viaggio interstellare, il protagonista Cooper deve attraversare un tunnel spazio-temporale, che lo proietta in un sistema parallelo con tre pianeti orbitante attorno a un buco nero. Ma non si capisce come possono i pianeti essere abitabili senza luce e calore. Inoltre, uno dei tre pianeti ha un’orbita molto vicina al buco nero: nei pressi di un buco nero il tempo rallenta, di conseguenza un’ora su un pianeta equivale a sette anni sulla Terra. Per avere il tipo di dilatazione temporale che prevede il film bisognerebbe trovarsi sulla superficie del buco nero, mentre l’orbita dei pianeti dovrebbe almeno triplicare la sua massa.

Il film, poi, ipotizza che il mais sia l’unico tipo di coltivazione disponibile negli Usa in un lontano futuro ma, se il grano non esiste più, non si capisce da dove arrivi la birra che bevono Matthew McConaughey e John Lithgow.

Infine, un lato del pianeta è molto più vicino al buco nero rispetto all’altro. Ma maggiore è la distanza dalla fonte di energia, minore effetto avrà la gravità. La differenza fra la forza gravitazionale esercitata da un buco nero fra i due lati dello stesso pianeta è tanto forte che il pianeta sarebbe allungato e la forza delle maree sarebbe enorme, finendo per distruggere il pianeta stesso.