Adattamento cinematografico del celebre e omonimo romanzo di Jojo Moyes, il film ripropone il tema dell’eutanasia in maniera abbastanza spiccata, toccando i sentimenti sopiti e insiti nella semplicità e solarità di una ragazza, Louisa Clark, che potrebbe essere chiunque.
Louisa Clark, semplice ragazza della campagna inglese di 26 anni, viene messa a dura prova dall’incontro con il giovane Will Traynor, bellissimo e benestante ragazzo costretto a vivere sulla sedia a rotelli in quanto quadriplegico, a seguito di un fatale incidente.
Louisa, dopo aver perso il lavoro, trova un nuovo impiego presso la famiglia Traynor, occupandosi proprio del giovane Will.
Il contratto di lavoro stipulato prevede una buona remunerazione ma per soli sei mesi. Sei mesi infatti è il tempo che avrà a disposizione la giovane protagonista per convincere l’affascinante ex banchiere dal demordere dal suo intento di porre fine alla sua vita, in quanto insoddisfatto della stessa. Lou non riuscirà nel suo intento perché Will, nonostante il forte sentimento nei confronti della ragazza deciderà comunque di porre fine alla sua vita ma le farà un regalo. Infatti, alla fine del film, scriverà una bellissima e commovente lettera nella quale la esorta a vivere appieno la sua vita, a spingersi fino ai suoi limiti e a riprendere l’accademia di moda che aveva lasciato per lavorare e sostenere economicamente la sua famiglia, bisognosa del suo aiuto.