Capolavoro del cinema italiano, “Amici miei” (1975) è ancora attuale dopo più di 40 anni. Scopriamo insieme alcune delle scene più divertenti.
“Amici miei” (1975) racconta le “zingarate” di un gruppo di amici che, tra un o scherzo e l’atro, cercano di fuggire dalla grigia realtà. Tutti abbiamo presente la carrellata di schiaffi ai passeggeri di un treno, diventata ormai un cult della comicità italiana, ma numerose sono le scene altrettanto divertenti della pellicola. Oltre alle diverse “supercazzole” (giri di parole privi di senso che hanno lo scopo di prendere in giro l’interlocutore), una scena particolarmente esilarante è quella dello scherzo architettato ai danni del vecchio Righi (Bernard Blier), a cui la banda di amici fa credere di essere una gang di malavitosi, con gli innumerevoli equivoci che ne seguono. Possiamo poi ricordare la scena in cui Mascetti (Ugo Tognazzi), sempre con una “supercazzola”, sbeffeggia un vigile che voleva multarli, o la scena del ricovero di gruppo presso la clinica del Sassaroli (Adolfo Celi), il quale, dimostrandosi all’altezza del gruppo, si vendica dello scompiglio portato dai nuovi pazienti con cure superflue e fastidiose. Amara ma al contempo divertente, è anche la scena finale del funerale del Perozzi (Philippe Noiret), che diventa, per la banda di amici, una nuova imperdibile occasione per prendersi ancora gioco del povero Righi, convinto che il defunto sia stato eliminato per tradimento. E per finire, fieri di quest’ultima “zingarata”, i quattro amici seguono il corteo funebre ridendo sotto i baffi.