Sesso, minori e buon cinema
La perdita della verginità e i primi rapporti sessuali sono temi difficili da trattare in ambito mediatico, soprattutto quando riguardano minori. Sempre a rischio censura, se non ufficiale, il più delle volte ufficiosa, possono innescare reazioni repressive, polemiche e divieti da parte di alcuni.
Difficilmente li troviamo in film romantici (di solito eccessivamente idealistici), più sovente temi di questo tipo sono utilizzati in chiave comica, basti pensare alla serie American Pie (otto film dal 1999 al 2008).
Tuttavia le migliori pellicole sull’argomento sono per lo più film di formazione in cui la ricerca dell’identità va di pari passo con l’esplorazione erotica o con il superamento, a volte mai raggiunto, di traumi sessuali. Di seguito alcuni titoli:
Il giardino delle vergini suicide (Sofia Coppola, 1999), film drammatico sulla repressione sessuale e bigotta di una madre americana a danno delle sue cinque figlie adolescenti;
Ken Park (L. Clark, E. Lachman, 2002), la storia di un ragazzo, che una mattina prende il suo skate, la telecamera e una pistola e si spara alla tempia, e dei suoi quattro amici le cui vite si intrecciano in un crescendo di situazioni sconvolgenti;
Thirteen – 13 anni (Catherine Hardwicke, 2003), ispirato a fatti realmente accaduti nella spregiudicata adolescenza di Nikky Reed, una delle due attrici protagoniste;
Noi siamo infinito (Stephen Chbosky, 2012), film drammatico sulla giovane vita di Charlie, ragazzo timido e introverso, e dei suoi difficili rapporti con i suoi coetanei. Nel cast una grandiosa Emma Watson.
La vita di Adèle (Abdellatif Kechiche, 2013), vincitore della Palma d’oro al Festival di Cannes 2013, riflette sulla scoperta della propria omosessualità da parte di una liceale francese.
Infine, per chi fosse un appassionato del genere splatter, consiglio:
Denti (Mitchell Lichtenstein, 2007), film gore che racconta le vicessitutini di Dawn, una liceale, attivista nel “gruppo della castità” della scuola, che scopre di avere una vagina dentata.