"Gli anni dei ricordi" del 1996 è uno dei pochi film in cui il tradimento non porta alla fine del rapporto di coppia
I rapporti d'amore sono fragili: il morbo che più spesso li colpisce portandoli alla fine è il tradimento.
Il cinema ha spesso ricostruito storie di adulterio tra marito e moglie e quasi mai nell'intreccio cinematografico il rapporto di coppia ne esce ancora intatto.
In Heartburn- Affari di cuore del 1986 diretto da Mike Nichols con Jack Nicholson e Meryl Streep, due sposi dopo il tradimento di lui con un amica comune, cercano inultimente di ricostruire la storia per il bene dei figli, ma il tentativo fallisce miseramente la seconda volta che il marito cede alla tentazione.
Più drammatica la vicenda del tradimento di Harrison Ford in Le verità nascoste, film del 2000 di Robert Zemeckis, dove il coniuge per evitare ogni conseguenza dell'errore commesso uccide la giovane amante.
Nel sangue termina anche Unfaithful -L'amore infedele del 2002 di Adrian Lyne con Richard Gere, Diane Lane e Olivier Martinez, nel quale adultera è la donna.
Ne L'ombra del sospetto del 2008 diretto da Richard Eyre con Liam Neeson, Antonio Banderas e Laura Linney, il tradimento della moglie viene scoperto postumo e il marito farà di tutto per conoscere l'uomo che era stato coinvolto con la compagna.
Un film che fa eccezione è Gli anni dei ricordi del 1996 di Jocelyn Moorhouse, con Winona Ryder protagonista, che presenta il tradimento attraverso diverse storie, mostrando come a volte esso possa essere superato con la crescita e rinascita del rapporto. Nel film non domina la vendetta, ma la fragilità e profondità nell'unione della famiglia e nel rapporto fra un uomo e una donna:
I giovani amanti cercano la perfezione. I vecchi amanti imparano l'arte di ricucire insieme i pezzi, vedendo la bellezza in una molteplicità di brandelli.