Il ritorno di Bellocchio conuna storia piena di intrigo e mistero che riporta alla luce le discriminazioni di genere
E' in arrivo un'altra opera di uno dei maestri del cinema italiano contemporaneo. Con una filmografia indimenticabile che va dal capolavoro durissimo Sbatti il mostro in prima pagina (prodotto da Ugo Tucci, il grande produttore di Sergio Leone) al pittoresco Il regista di matrimoni, Bellocchio torna sullo schermo cinematografico, dirigendo nuovamente Roberto Herlitzka, Alba Rohrwacher, e per la prima volta il figlio Pier Giorgio Bellocchio.
La storia è redatta su due livelli narrativi temporali. Il primo è ambientato nell'Italia del XVI secolo circa, dove l'ombra del potere ecclesiastico vuole elevarsi a Dio stesso, giudicando e decidendo sulla vita delle persone. E' il periodo delle subdole inquisizioni e dei reati di eretismo, che vedono le donne troppo spesso vittime di accuse irrazionali, superstiziose, perverse forse. E' il caso di Suora Benedetta, che viene accusata di stregoneria per aver sedotto e portato sotto il manto peccaminoso delle lenzuola due fratelli gemelli, di cui uno è un prete. La punizione inflitta alla suora non ha niente da invidiare alle pratiche mafiose: viene cementificata in una parete delle desolate prigioni di Bobbio. Da li la prolessi temporale (flashforward) ai nostri giorni, dove un ispettore di polizia sopraggiunge in quel castello abitato solo da un'inquietante figura che vive solo nelle ore lucifughe.
Il film uscirà in Italia il 10 settembre 2015.