Personaggio interpretato da Colin Firth in Il mondo di Arthur Newman

Conosciamo il personaggio interpretato da Colin Firth nel film “Il mondo di Arthur Newman”.

Il regista pubblicitario Dante Ariola firma la sua prima pellicola sul grande schermo girando “Il mondo di Arthur Newman” in varie città della Carolina del Nord. Il film è stato presentato al Toronto Film Festival nel 2012. La sceneggiatrice è Becky Joanston.

“Se non si dispone di una vita, inventane una”: potrebbe essere uno slogan efficace a inquadrare questo film che ha come tema principale l’identità e il suo sviluppo.

Colin Firth e Emily Blunt sono i due interpreti britannici che nel film si sono dovuti reinventare come americani nella terra delle opportunità, disposti a tutto pur di rifarsi una vita e che trovano insieme il modo di assumersi la responsabilità di essere se stessi. Il premio Oscar Colin Firth interpreta Wallace Avery. Diamo uno sguardo più approfondito al personaggio.

Wallace è un impiegato di mezza età di un’azienda in Florida che non sopporta il suo lavoro. Inoltre è separato, il suo adolescente figlio non lo vuole vedere e lo disprezza, ha una fidanzata che non ama.

La sua vita gli sembra un totale fallimento, perciò compra un passaporto nuovo, finge di morire e parte per l’Indiana inventandosi una nuova e migliore identità: Arthur Newman, golfista di professione.

A cambiare il corso degli eventi è l’incontro con Michaela Fitzgerald, trovata svenuta nella piscina di un hotel, donna problematica, anche lei sotto falso nome in ricerca di una se stessa migliore. Insieme decidono di viaggiare, occupano case altrui fingendosi sempre qualcun altro, e cominciano a instaurare un rapporto profondo.

Colin Firth in un’ intervista spiega che il suo personaggio tenta di avere un controllo sulla sua identità, manipolarla, ma non è abbastanza un bravo attore per fingere troppo a lungo, infatti Michaela lo smaschera subito. L’identità non è soltanto questione di abiti, città o lavoro. Altro tema inportante, la finta normalità e il bisogno di cambiare, di trovare la propria unicità e originalità, realizzare la propria vera essenza.

Arthur/ Wallace è in conflitto con se stesso, fragile e vulnerabile, non ha nulla di cui essere fiero o da mantenere, è pronto semplicemente a un’evoluzione, librandosi sopra ciò che non è.

Infatti era semplicemente bloccato in un ruolo inutile di chi “cerca di fare la cosa giusta” e vive secondo aspettative altrui mentre la felicità si trova nell’essere autenticamente se stessi.

Questo può essere considerato più di un semplice impulso ed essere un vero esempio di eroismo.

I due protagonisti all’inizio riescono a esprimersi solo quando parlano o si vestono come qualcun altro, ma l’amore autentico insegnerà loro come riprendere e sistemare la propria vita vissuta per iniziare un’esistenza vera e autentica, senza false coperture.