Personaggio interpretato da Ninni Bruschetta in La mafia uccide solo d'estate

Ninni Bruschetta interpreta Frà Giacinto ne La mafia uccide solo di estate: un prete colluso con la mafia

La mafia uccide solo d'estate è un film del 2013 diretto ed interpretato da Pierfrancesco Diliberto (Pif) e narra i delitti mafiosi di Cosa Nostra a partire dagli anni 80 fino alle stragi di Via d'Amelio e Capaci. In tale film, Ninni Bruschetta intepreta il ruolo di Frà Giacinto, un curato colluso con la mafia. Il personaggio è realmente esistito e l'interpretazione di Ninni rende particolarmente interessante il suo ruolo nella pellicola.

Riprendendo i fatti di cronaca, Stefano Castronovo, Frà Giacinto, nato a Favara nel 1919 è sicuramente un prete fuori dal comune:

  • Non ebbe mai troppa cura delle regole conventuali, evidentemente anteponendo i suoi bisogni personali da ogni forma di costrizione dell'abito talare o del suo ordine
  • Raggiungeva spesso lo scontro fisico con i confratelli, dimostrandosi anche molesto e sopra le righe
  • Celebrava la messa solo se obbligato da un superiore o quando le condizioni rendevano impossibile evitarlo

Durante gli anni 60 venne accusato di essere legato alla famiglia mafiosa Liggio tanto da essere indagato per un eventuale favoreggiamento del boss Luciano. Si pensa che il legame con la famiglia mafiosa (ne era il padre spirituale), sia stata la causa del suo dell'assassinio. Gli accadimenti riportati sui giornali dell'epoca, riportano la presenza di due killer il 6 Settembre 1980 presso il secondo piano del monastero di Santa Maria del Gesù a Palermo. Questi dopo essersi accertati di aver identificato correttamente Frà Giacinto aprirono il fuoco sul prete colpendolo con cinque colpi al capo prima di sparire nel nulla.  In quegli anni era l'ispettore Cassarà che svolgeva le indagini e rimase molto colpito nell'aver trovato nel cassetto della cella del prete ben 5 milioni di lire ed una pistola. 

I confratelli interrogati, ribadendo la loro assoluta estraneità ai fatti e quindi dimostrandosi estremamente omertosi, hanno riportato un profilo molto poco lusinghiero nei confronti del prete: i suoi ospiti del particolarmente avvezzi a richiedere raccomandazioni in cambio di regali di ogni genere.

Una curiosità (non accreditata): nella sua cella ascoltava spesso dischi a volume altissimo sorseggiando wisky. Inoltre si racconta di numerose avventure fuori dal concetto di castià classico.