Pulp Fiction è una delle opere di Quentin Tarantino che fa da spartiacque rispetto alla filmografia precedente del regista americano.
7 nomination all’Oscar, un Oscar, una Palma d’Oro al festival di Cannes e una serie infinita di riconoscimenti sono ben più di un premio per un’opera di questo calibro; segnano la indiscutibile originalità di un film che viene classificato come thriller, giallo, drammatico, ma che non è solo questo. Pulp Fiction va oltre le normali standardizzazioni filmografiche.
È l’ultima parte di una trilogia definita “pulp” iniziata con Le Iene nel 1992 e proseguita nel 1993 con Una vita al massimo.
Tre è anche il numero degli episodi di Pulp Fiction, che sono legati tra di loro da una trama comune, e dai due protagonisti: Vincent Vega e Jules Winnifield, ossia un John Travolta che rinasce, letteralmente, dopo un periodo cupo della sua vita e della sua carriera e un Samuel L. Jackson ben adeguato ai panni di un alternativo gangster, colui che recita un passaggio della Bibbia ogni volta che uccide una persona.
A prima vista parrebbe il classico gangster movie, dove troviamo i killer, un pugile suonato, la pupa e il boss.
Vinnie e Julius devono recuperare una misteriosa valigetta, nel primo episodio, incappano in due criminali di bassa lega che tentano di raggiare Marcellus Wallace, il boss, li eliminano, finiscono nel privé del boss e Vincent si ritrova a fare da accompagnatore a Mia, moglie di Marcellus. Dopo aver trascorso una serata al Jack Rabbit Slim’s rientrano a casa, Mia sniffa dell’eroina che trova nella giacca di Vincent, credendola cocaina. Proprio mentre lui si appresta a corteggiarla. Finisce in overdose e viene salvata in extremis da Vincent con una spettacolare iniezione di adrenalina, questa scena da sola vale tutto il film. Un altro protagonista è Butch, il pugile interpretato da Bruce Willis, deve perdere un combattimento in cambio di una considerevole somma, ma Butch fa il doppio gioco e scommette su di sé. Storie, che si legano e si slegano, in una trama pulp, strana, geniale.
Ma la genialità di Tarantino va ben oltre: Pulp Fiction è una travolgente Uma Thurman, che interpreta Mia, una donna che vive la vita al limite, che esagera, che non si ferma davanti a nulla, affascinante nella sua semplicità, straordinaria quando balla il twist con Vincent, “Eccoci qui, ho voglia di ballare, (…) se non sbaglio Marcellus, mio marito, il tuo capo, ti ha detto di portarmi a spasso e di fare tutto quello che voglio, e io voglio ballare, voglio vincere e voglio quel trofeo, perciò balla bene.” Sexy anche nel semplice gesto di togliersi i sandali per ballare sulle note di You never can tell, di un certo Chuck Berry. Travolta/Vega, dal canto suo rispolvera l’istinto da private dancer maturato nella sua “vita” precedente.
C’è anche musica travolgente in Pulp Fiction? In tutto il Tarantino che conosciamo, la musica è protagonista, qui la colonna sonora è un Chuck Berry d’annata, e anche Kool and the Gang, Urge Overkill, Al Green, solo per citarne alcuni.
In Pulp Fiction c’è sangue, ci sono pistole, killer e gangster, ma c’è anche il caldo fascino di un twist contest al Jack Rabbit Slim, c’è quella scena splatter, tragica, del colpo di pistola che parte per sbaglio “Ho preso in piena faccia Marvin” (Vincent Vega). Una scena che diventa epica e viene ripresa anni dopo dai nostri Aldo, Giovanni e Giacomo in Così è la vita, ma la loro vittima è solo un sacchetto di hamburger.
Pulp Fiction è da vedere, e non una sola volta, è da vedere e rivedere sotto diverse chiavi di lettura.
Va visto e rivisto per apprezzare le facce, la musica, l’arte, la maestria di quel manipolo di straordinari attori che fanno il cast, dai già citati Travolta, Jackson e Thurman, a Harvey Keitel, Steve Buscemi, Tim Roth, Bruce Willis, e molti altri insieme allo stesso Tarantino, attore che fa l’attore diretto da altri e non regista che fa l’attore per mera egocentrica soddisfazione.
Quindi difficile classificare Pulp Fiction. Forse è solo cinema.
Se sei interessato a vedere film in streaming, clicca qui per una vasta offerta di link legali. Popcorn tv è socio sostenitore Fapav.