Il “Senso” dell’Uomo e dell’Eroe
Tratto dal fumetto ideato dalla sceneggiatura del grande Stan Lee e dalla matita di Bill Everett nel 1964, Daredevil, “Scavezzacollo”, meglio noto in Italia con il semplice (e forse fin troppo “pulito”) Devil, è uno dei personaggi più emblematici e interessanti della cultura fumettistica americana che siano trasmigrati oltreoceano.
Protagonista è Matt, un ragazzino irlandese che vive tra le travagliate strade di Hell’s Kitchen, letteralmente “La cucina dell’Inferno” (e scusate se è poco!), affidato alle cure di un padre pugile e quanto mai severo. Jack Murdock esige dal figlio impegno negli studi e ubbidienza e, per questo, Matt sarà deriso dai suoi compagni, che si prenderanno gioco di lui e del suo carattere pacato, tipicamente nerd.
La vera svolta del plot si verifica quando Matt salva un cieco da un camion contente scorie radioattive. Queste, finite sul viso del ragazzo, lo priveranno della vista. Eppure, nel disastro, Matt si accorge che, in sostituzione di quello visivo, gli altri sensi risultano straordinariamente sviluppati. Primo fra tutti il “Senso Radar”, vale a dire un udito finissimo, grazie a cui riesce a vedere ciò che lo circonda attraverso le ombre delle onde sonore. In aggiunta, si ritrova in possesso di capacità telepatiche che lo rendono immune dal controllo mentale altrui e sfrutterà questi poteri imparando le arti marziali, per rivalersi su chi prima si era fatto beffa di lui … Ancora non sa che ciò gli tornerà utile per tutt’altro fine.
Infatti, dopo la morte del padre, ucciso ingiustamente da un gangster, Matt si dedicherà a un’inesausta lotta contro il crimine. Sviluppa una straordinaria forza fisica, abbinata a capacità investigative derivate anche dal suo lavoro di avvocato pro bono, divenendo un fermo e, talvolta brutale, giustiziere delle strade di Hell’s Kitchen. Con un “senso”, o “potere”, in più rispetto a un Superman, uno Spiderman o un Batman, che in Italia lo superano in fama, e cioè la capacità di essere un supereroe fisicamente compromesso, che difende i deboli, traendo la propria forza dal suo stesso handicap, da una debolezza fisica. Eroe davvero eroe, così nasce il “diavolo rosso” che porta il nome e la maschera di Daredevil, derivando il proprio nome di battaglia dal nomignolo dispregiativo con cui da ragazzo era stato canzonato.