Quando è ambientato "A Dangerous Method"

La pellicola ricostruisce le vite di Freud e Jung nella Mitteleuropa di fine '800/inizio '900.

 ilm del 2011, sotto la direzione dell'acclamato regista David Cronenberg, " A dangerous method" è una biografia cinematografica che mette in scena alcuni importanti e significativi momenti della vita dei due intellettuali e teorici passati alla storia come i precursori della moderna psicologia: stiamo parlando, ovviamente, di Sigmund Freud e Carl Gustav Jung.

Dapprima amici e colleghi, si stimavano l'un l'altro, rispettandosi come grandi menti alla pari. In seguito, però, la loro relazione diventa complicata e tesa: i due, infatti, per motivi riguardanti il forte contrasto fra le loro teorie, ma non solo, diventeranno reciprocamente ostili, scontrandosi aspramente sia a livello accademico che personale. Com'è noto, infatti, Freud riteneva che ogni disturbo della psiche umana fosse dovuto a ragioni sessuali; Jung, invece, molto semplicemente, riteneva che ci fosse anche altro.

In mezzo al burrascoso rapporto dei due si staglia la figura di Sabina Spielrein, una giovane donna che entra in contatto con Jung come sua paziente isterica, ma che una volta guarita diventerà ella stessa una brillante psicologa e assistente di Freud. La donna affascina entrambi i due psicologi, ma solo uno di loro avrà il suo cuore.

Il film è ambientato fra Zurigo e Vienna, allora capitale dell'Impero Austro-ungarico. Siamo nei primi anni del Novecento e di lì a poco avverrà il grande scontro che porterà scompiglio in tutto il mondo: la Prima Guerra Mondiale.

In quegli anni, l'ex-Impero Asburgico era allora parte della Mitteleeuropa, termine tedesco per indicare un'area geografica centro-europea costituita dalla Germania, nata dal precedente regno della Prussia, la Svizzera, l'Impero Austro-Ungarico, la Polonia e gli Stati del Baltico. Tale concetto era figlio di un ideale e progetto politico prussiano, ovvero quello di riunire tutti questi territori sotto un'unica nazione.

Al di là di ciò, si usa tale termine anche per denotare un importante periodo culturale di queste regioni che va dagli anni '60 dell'Ottocento fino all'inizio della Grande Guerra. In questi anni, infatti, sono fiorite importanti manifestazioni artistiche e culturali: la filosofia polacca, l'avanguardia letteraria ceca, la teoria sociale ungara e soprattutto la poetica lirica austriaca. In Austria, infatti, in questo periodo sono attivi scrittori e autori destinati alla fama mondiale: Karl Kraus, Arthur Schnitzler, Joseph Roth e, ovviamente, Franz Kafka. Anche un grande scrittore italiano nasce e cresce nell'allora Impero Austro-Ungarico, imbevendosi della cultura mitteleuropea di fine secolo: Italo Svevo.

Data tutta questa proliferazione e dinamicità culturale, si può ben capire come i nostri due psicologi, sebbene trattassero tematiche che allora erano ritenute assai scomode, trovarono un terreno sicuramente più fertile di molti altri in Europa.