Quando è ambientato Dall’altra parte del mare

Il film italiano sulla Shoah Dall’altra parte del mare è un’opera attuale che fa riflettere

Non è mai semplice realizzare un film dedicato alla questione ebraica della deportazione e dei campi di sterminio nazisti, si rischia sempre di cadere nel banale o nella retorica, tanto più se l’opera in questione vuole trattare la sua trasposizione sul palco di un teatro.
Questo però non è accaduto con il film Dall’altra parte del mare, opera italiana del 2009 diretta da Jean Sarto.
La pellicola che si svolge ai tempi nostri, prima a Roma, poi Trieste ed in alcuni luoghi simbolo come la Risiera di San Sabba, campo di prigionia con uno dei pochi forni crematori presenti in Italia e l’ex manicomio San Giovanni, narra della volontà di un drammaturgo di realizzare su commissione una rappresentazione teatrale per commemorare la Shoah, il giorno della memoria.
A collaborare con lui chiama una cara amica, interpretata da Galatea Ranzi, che conosce personalmente l’argomento, dal loro incontro e diverso punto di vista nell’affrontare il tema si dipana la trama che coinvolge lo spettatore a chiedersi sull’opportunità o meno di trattare questi argomenti sopra un palcoscenico fino alla decisione dell’impossibilità di raccontare in scena qualcosa di non rappresentabile.