L’Intrepido narra la vita di Antonio Pane, personaggio quasi fiabesco che fa i conti con una cinica Milano dei giorni nostri
Il regista Gianni Amelio si cimenta nel racconto delle vicissitudini di un personaggio delicato e perennemente fiducioso nei confronti del genere umano, una carateristica quasi contro natura visto il periodo. In L’Intrepido, film del 2013, un profondo Antonio Albanese interpreta Antonio Pane, uomo di quarant’anni alle prese con una terribile crisi lavorativa ed esistenziale che, pur di non restare senza occupazione, si adatta a ricoprire la mansione di ‘rimpiazzo’, di qualsiasi tipo di attività si tratti.
La storia è ambientata in una Milano dei nostri giorni, resa quasi indifferente alle vite dei suoi abitanti da una fotografia efficace. L’Intrepido è una commedia dai toni tuttavia amari, che ritrae una società in cui molti fanno fatica a vivere, molti tranne Antonio Pane, che sembra ostinatamente, nonostante la sua vita non proprio fortunata, avere fiducia nel prossimo, continuando a sorridere, con un sorriso puro. Il suo innato ottimismo si traduce in perseveranza, Antonio Pane è veramente un intrepido. Il cerchio si chiude con il tentativo, ben riuscito, di aiutare il figlio sassofonista a superare il panico durante un’esibizione pubblica. L’Intrepido, così, riesce a dimostrare la sua tesi, quella che considera l’ottimismo come cura e allo stesso tempo prevenzione di ogni negatività.