È stato presentato all’11° festa del cinema di Roma il primo lungometraggio diretto da Yaniv Berman, un film che ha fatto subito discutere critici e appassionati per il tema trattato: i bambini-soldato in Israele. Un popolo che combatte una guerra infinita che continua ancora oggi.
Medinat Hagamadin di Yaniv Berman è ambientato in un piccolo villaggio militare israeliano dove le donne sono perennemente in attesa dei mariti, impegnati a combattere una guerra senza fine e bambini abituati a convivere con le armi fin da piccolissimi. E sono proprio loro, i bambini soldato, i protagonisti di questo lungometraggio presentato all’11° festa del cinema di Roma, The Land on Little People.
Diretto da Berman, ha davvero catturato l’attenzione di media e critici cinematografici proprio in virtù del difficile tema trattato: quello di un’infanzia rubata a causa di una guerriglia che ancora oggi continua a struggere il popolo israeliano. Il film di Yaniv Berman, infatti, vuole essere una testimonianza realistica della vita quotidiana in Israele: eserciti di bambini che impugnano fucili e pistole, pronti a combattere una guerra che non hanno mai voluto.
Una denuncia che il regista, di origini israeliane, ha voluto portare sul grande schermo. Spiega al pubblico perché ha scelto un tema così drammatico per il suo primo lungometraggio: “Nel mio film volevo raccontare dei bambini israeliani che sono cresciuti come ho fatto io, in una società attivista, con la guerra sempre presente – racconta - Vorrei porre l’accento su come questo conflitto in corso da anni potrebbe mai finire, dato che generazioni di bambini sono scresciute in un simile ambiente e hanno imparato a conoscere solo le soluzioni violente ai loro problemi”.