Quando è ambientato Velvet Goldmine

Velvete Goldmine è un film del 1998 diretto da Todd Hayns.

 

Il film è un elogio alla storia del glam rock degli anni settanta.

 

Arthur Stuart, interpretato da Christian Bale, è un giornalista che viene incaricato di scrivere un articolo su Brian Slade (Jonathan Rhys Meyers ), idolo rock dei primi anni settanta, ucciso nel mezzo di un suo concerto.

 

Nel film percorriamo un cammino temporale di circa centodieci anni di storia. Iniziamo da Dublino nel 1854, con la nascita di Oscar Wilde; non sono pochi infatti i riferimenti al poeta presenti nel film.

 

In questi cento anni veniamo accompagnati da una spilla con una pietra verde, appartenente al piccolo Oscar, che passa di mano in mano, da bambino a bambino, per cambiare la vita di ognuno di loro.

 

Nel film siamo continuamente catapultati in periodi storici diversi attraverso dei flashback di racconti di vari personaggi intervistati da Arthur.
Ogni storia raccontata ci porta a conoscere sempre più da vicino la vita della leggenda rock, Slade. Una vita fatta di lustrini e vestiti colorati, tipici del movimento culturale del glam rock.
Tutto questo lo ritroviamo anche nel film, dai costumi, grazie ai quali la costumista, Sandy Powell, vinse un Oscar ai miglior costumi nel 1999.
Ritroviamo anche le musiche nella colonna sonora, con artisti come i Venus in Furs, con alla voce il cantante dei Radiohead, Tom Yorke, che interpreta brani dei Roxy Music; Ron Asheton, degli Stooges, Thurston Moore dei Sonic Youth e Mike Watt dei Minutemen.

 

Iniziamo a conoscere anche la vita del giornalista che rivede nel cantante ciò che sarebbe voluto essere, il coraggio che avrebbe voluto avere.
Infatti Slade è anche iniziatore dello sdoganamento della bisessualità negli anni settanta.
Ci sono forti riferimenti a David Bowie e alla relazione che ebbe con Mick Jagger, che viene rispecchiato dal personaggio di Curt Wild, altra stella del glam rock.

 

Poche volte si ha una sensazioni di continuità nel corso della storia; sono molti, invece, i momenti in cui i salti temporali vengono utilizzati: passiamo dal 1984, in cui Arthur scrive l’articolo, ai primi anni settanta per assistere all’ascesa di Slade nel mondo del rock, fino ad arrivare nel pieno del movimento culturale del glam rock.

 

I salti temporali sono accompagnati dalle contraddizioni nelle vite di questi idoli del rock, il cui obiettivo era quello di “cambiare il mondo” ma riuscirono a “cambiare solo loro stessi”.
Le ambientazioni cupe si contrappongono ai colori sgargianti dei loro abiti di scena.

 

Una vita utilizzata per costruire l’immagine di uomini che non esistono.
Il disorientamento creato dalla musica costante di sottofondo, dai colori, dai glitter, dai salti temporali e  dalla liberazione sessuale, ci portano a pensare di star sognando, di vedere un mondo che non c’è, un mondo vicino, ma che non riusciamo a toccare per quanto ci sforziamo.

Ma la sospensione della realtà ne vale la pena per qualche ora perché “anche se il film che state per vedere è un’illusione dovrebbe essere proiettato al massimo del volume”..